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Earth Day, Confindustria: i chioschi dell’acqua un aiuto per il Pianeta

In Italia 2.000 chioschi dell’acqua fanno risparmiare tonnellate di plastica e di emissioni di CO2
 |  Acqua

Il 22 aprile si celebra l'Earth Day, la giornata mondiale della terra,  e per Associazione Aqua Italia/ANIMA-Confindustria «è l’occasione per riflettere sulle modalità più efficaci per preservare la salute della Terra il più a lungo possibile».

L’associazione imprenditoriale ricorda che «Grazie a numerose campagne mediatiche e istituzionali si è creato un forte movimento Plastic Free in numerosi Paesi del mondo e che ha portato alla abolizione, in Europa, della plastica monouso (cannucce, piatti, stoviglie, etc..) entro il 2021. Le materie plastiche, infatti, costituiscono l’85% dei rifiuti marini e, eliminando le plastiche usa e getta eviteremo l’emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2».

Una delle soluzioni sono i chioschi o case dell’acqua: un servizio ai cittadini sempre più diffuso e utilizzato che fornisce acqua trattata, refrigerata e/o gasata e che punta ridurre e limitare le emissioni di gas serra,  a modificare i modelli di consumo per prevenire la creazione di rifiuti e che è una  iniziativa che punta dichiaratamente aa attuare i principio dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare.

Un chiosco dell’acqua da cui vengono prelevati 300.000 litri all’anno consente di risparmiare  200.000 bottiglie di plastica da 1,5 litri;  di produrre  60.000 kg di PET in meno (30 grammi a bottiglia; di non emettere in atmosfera 1.380 kg di CO2i per la produzione di PET e  7.800 kg di CO2 in meno per il trasporto (stimando una media di 350 km)

Lauro Prati, presidente di Associazione Aqua Italia/ANIMA-Confindustria,  conclude: «Abbandonare il consumo di acqua in bottiglia in favore di quella del sindaco è l’evoluzione che auspichiamo possa prendere piede e che ha già visto la luce negli ultimi anni con la creazione di oltre 2.000 chioschi dell’acqua sul territorio italiano».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.