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“Senza precedenti': 3 incendi boschivi devastano la California dopo un’estate record per il fuoco

Il cambiamento climatico sta rendendo i giganteschi incendi la nuova normalità
 |  Acqua

In molti speravano che i giganteschi incendi che hanno devastato la California quest’estate fossero un lontano ricordo, ma a novembre il Golden Stata è ancora in piena stagione degli incendi e la California sta combattendo contro tre fronti di fuoco che stanno divorando foreste e case.

Il Camp Fire, l’incendio scoppiato l’8 novembre, ha devastato la città di Paradise, a nord-est di San Francisco e ha bruciato centinaia di migliaia di ettari, espandendosi a una velocità mai vista.

Paradise è ridotta in rovine fumanti e i sui 27.000 abitanti sono fuggiti di fronte a un muro di fiamme e sotto pesanti nuvole di fumo.

Gli esperti fanno notare che mentre ci si poteva aspettare degli incendi a fine stagione nella California meridionale, è raro che a  novembre ci siano incendi boschivi così a nord, ma i meteorologi dicono che il fortissimo vento, insieme alla pochissima pioggia caduta negli ultimi 6 mesi e alla bassa umidità hanno creato condizioni «senza precedenti».

Conosciuti come Diablo nel nord e Santa Ana nel sud, i fortissimi venti prodotti dall’alta pressione si sviluppano  in Nevada e nell’Utah e poi si scontrano con sistemi a bassa pressione sulla California. Mentre l'aria scende, si comprime per diventare più calda e secca e prende velocità con raffiche ad oltre 100 km all’ora.

Le due parole più usate per descrivere i giganteschi incendi californiani sono «senza precedenti», il problema è che l’intera Costa occidentale Usa viene da anni di fila di stagioni di incendi boschivi «senza precedenti» e che gli esperti dicono che ormai è chiaro che questi incendi sempre più intensi sono collegati ai cambiamenti climatici. Per la California una lunga e devastante stagione degli incendi sta diventando la nuova normalità.

Su ThinkProgress Kyla Mandl ricorda che «Alcune ricerche suggeriscono che i cambiamenti climatici potrebbero influenzare i venti  Diablo e Santa Ana, ma non è chiaro fino a che punto. Indipendentemente da ciò, con temperature più elevate e condizioni di siccità persistenti, c'è più carburante per gli incendi, rendendoli più grandi e più costosi da combattere. L'aggiunta di venti forti a questa situazione aiuta semplicemente a ventilare le fiamme sempre più alte».

Durante uno dei giganteschi incendi estivi, Michael Mann, uno scienziato dell’atmosfera della Pennsylvania State University, ha detto ad ABC News: «Non stiamo dicendo che il cambiamento climatico sta letteralmente causando gli eventi. Ciò che possiamo concludere con una grande dose di fiducia ora è che il cambiamento climatico sta rendendo questi eventi più estremi».

Intanto, mentre ancora i negazionisti climatico sono alacremente al lavoro alla Casa Bianca e mentre il Camp Fire continua, un altro incendio, il  Woolsey Fire ha costretto ad evacuare circa 75.000 case appena a nord di Los Angeles – comprese le regge delle star di Hollywood che tanto preoccupano i nostri telegiornali – e anche questo incendio è stato descritto come «senza precedenti per l'area», come ha twittato il capo del Los Angeles Bureau  Jon Passantino.

In soli 12 minuti l'Hill Fire - che brucia a soli 9 miglia dal Woolsey Fire - ha saltato l'autostrada 101, incenerendo 10.000 acri.

Nessuno sa quale sia la reale entità dei danni  e il 9 novembre i vigili del fuoco dicevano che i tre incendi era «contenuti allo 0%» e che, ancora una volta, questi tre incendi si vanno ad aggiungere a alla «stagione degli incendi di quest’anno che non ha precedenti».

Nella sola California quest’estate ci sono stati 16 grandi incendi e a volte nell’intero Stato la qualità dell’aria era peggiore di quella venefica di Pechino.

Gli ambientalisti ricordano che giganteschi incendi ci sono stati anche in Europa (Grecia, Svezia, Portogallo, ecc) e un po’ in tutto il mondo e che «Tutti questi incendi si verificano mentre il mondo sta vivendo temperature record record e vede aumentare le emissioni di gas serra».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.