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Promuovere il diritto dell’accesso all’acqua rappresenta una delle tre mission di Cospe

Senza acqua né condizioni stabili: la vita dei migranti in Ghana

L’Africa è colpita da due tendenze migratorie: quella da noi più conosciuta, verso l’Occidente, e una interna che raramente vediamo. Ma sono enormi le quantità di migranti che si muovono in massa da nord verso sud per sfuggire alla siccità, alla povertà e alla fame
 |  Acqua

Sin dagli anni ’80, periodo conosciuto come il “grande esodo”, l’Africa è colpita da due tendenze migratorie: una interna e una, quella da noi più conosciuta, verso l’Occidente.  Sono enormi le quantità di migranti che si muovono in massa da nord verso sud per sfuggire alla siccità, alla povertà e alla fame. Il Ghana è una delle mete migratorie interne.

L’incremento smisurato e costante della popolazione nelle aree urbane ha portato allo sviluppo di insediamenti informali della comunità dei migranti. Ne è un esempio l’area metropolitana di Accra, capitale del Ghana e città più popolosa, che ospita tre grandi baraccopoli urbane (slum) con alta concentrazione di migranti: Nima, Maamobi e Old Fadama. Lì, migliaia di migranti, etichettati come comunità “Zongo” – una maniera dispregiativa di chiamare gli abitanti degli slum – vivono in edifici pericolanti e fatiscenti, esclusi dai quartieri “indigeni”, costretti a povertà, episodi di xenofobia, scarse condizioni igieniche e mancanza di accesso ai servizi di base come acqua potabile.

Rashid, un ragazzo di trent’anni, conosciuto dai cooperanti Cospe che lavorano sul campo, è un membro della comunità Zongo. Trasferitosi negli anni ’80 con la famiglia in cerca di fortuna, è cresciuto a Nima, la baraccopoli più grande di Accra. La sua famiglia ancora abita lì, vivendo in condizioni di degrado sociale e umano, in una zona dove l’approvvigionamento idrico è scarsissimo.

Rashid però è stato fortunato: è riuscito a studiare e a permettersi un lavoro e uno stile di vita decente. Adesso, lavora come insegnante di francese nella scuola media Girls secondary school di Accra. Ci dice, però, che non è facile vivere in un Paese che non garantisce servizi di base ai suoi cittadini. «L’acqua è vita e tutti hanno il diritto di bere», afferma con veemenza mentre guida la sua automobile lungo le strade polverose e brulicanti di Nima.

Cospe Onlus è stato presente in Ghana, in particolare nell’area Nzema della Western Region, per diversi anni. Fin dal 1999, si sono promossi progetti in vari ambiti, come ecoturismo e valorizzazione delle tradizioni culturali, creazione di opportunità di lavoro, sostegno alla microimprenditoria nei settori dell’artigianato e dei servizi agroalimentari, gestione partecipata dei rifiuti e delle risorse idriche. Tra le molte attività, la promozione del diritto dell’accesso all’acqua rappresenta una delle tre mission di Cospe.

di Cospe per greenreport.it

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.