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Acqua, la Cina punta sui dissalatori

Nel nord l’acqua dissalata utilizzata per l’industria a sud per gli abitanti di coste e isole
 |  Acqua

Secondo un rapporto presentato recentemente da Yang Shangbao, della Commissione nazionale dello sviluppo e della riforma del Consiglio di Stato (il gverno cinese), «La capacità di dissalazione dell’accqua di mare in Cina è progredita per tre anni consecutivi, con 158 impianti installati a fine 2016».

Il governo della Repubblica popolare cinese punta molto sui dissalatori e  da un sul controllo dell’inquinamento dell’acqua e sulla protezione ecologica tenutosi a Hangzhu, il capoluogo della provincia orientale dello Zhejiang, è emerso che «La capacità quotidiana di dissalazione ha superato gli 1,38 milioni di metri cubi», mentre «Circa il  70% dell’acqua di mare dissalata  a fine 2016 era stata utilizzata a fini industriali».

L’agenzia ufficiale cinese Xinhua spiega che «Nel Liaoning, nell’Hebei e a Tianjin, nel  nord del Paese, l'acqua dissalata alimenta principalmente le industrie idroelettriche, dell’acciaio e dei prodotti chimici. Nello Zhejiang  e nel Guangdong, nel sud del Paese, l’acqua è utilizzata dagli abitanti delle zone costiere e delle isole».

Yang  conclude: «La Cina è tra i Paesi con la maggiore capacità globale di dissalare l’acqua di mare e un piano di lavoro per lo sviluppo scientifico e tecnologico del Paese tra il 2006 e il 2020 considera la ricerca sulle tecnologie e i materiali a basso costo per la dissalazione dell’acqua di are come in compito chiave.

Redazione Greenreport

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