
Emergenza siccità, in Toscana ormai a rischio 1/3 dei sistemi acquedottistici

Al momento 287 dei circa 900 sistemi acquedottistici presenti in Toscana – individuati da gestori e precedenti enti di ambito in maniera piuttosto eterogenea in termini di aree servite e livello di dettaglio – sono «ritenuti critici a vario livello». A comunicarlo è oggi la Regione Toscana, che aggiorna il monitoraggio del sistema idropotabile.
Nonostante per circa 1/3 i sistemi acquedottistici toscani siano ormai in crisi, in termini di popolazione colpita gli effetti sono al momento più contenuti in quanto «le criticità non investono capoluoghi e principali centri urbani, più interconnessi e strutturati, serviti anche da invasi (Bilancino e Montedoglio) o da grandi adduzioni quali quelle dell'Amiata (Fiora e Vivo) per il senese e il grossetano».
Al momento, è ancora l’Elba l'elemento potenziale di maggior crisi in Toscana. Come informa il gestore Asa, la crisi idrica «ha avuto un ulteriore impatto negativo nella giornata di Ferragosto a causa delle temperature notevolmente elevate e del forte afflusso turistico. La mancata produzione delle sorgenti elbane e la riduzione della produttività dei pozzi hanno creato difficoltà e disagi. Di aiuto – aggiunge l’azienda – sarebbe stata la realizzazione del pozzo (in roccia) di San Giuseppe, nel Comune di Rio Elba, che avrebbe garantito una discreta portata istantanea senza incrementare il volume annuo prelevato. Il progetto è ancora in corso di autorizzazione a causa di un diniego del Comune di Rio Elba espresso in conferenza dei servizi».
Ma non solo all’Elba è ormai evidente l'effetto della crisi in corso «legata – spiegano dalla Regione – alle bassissime precipitazioni ed al contempo al prolungato susseguirsi di giornate con temperature estreme che comportano un aumento di domanda anche in presenza di ordinanze di limitazione dei consumi. Nel perdurare dello stato di emergenza i razionamenti, ad oggi solo 4 nella zona gestita da Asa per circa 6.000 utenze, passeranno, in previsione, a 29 a fine agosto/primi di settembre. Situazione più critica prevista, salvo riprese della piovosità anche locali, è quella di Gaia con zona Lunigiana e Garfagnana principalmente. Già si potranno avere avvisaglie di crisi su Barberino Valdelsa e Tavarnelle Val di Pesa a rischio turnazioni dal mese di settembre insieme potenzialmente al Chianti».
