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Marina di Massa, dai monitoraggi dopo il naufragio della Guang Rong nessuna preoccupazione per l’avifauna

Ispra: «Servirà la massima attenzione nei prossimi giorni quando si procederà alla rimozione del carburante dai serbatoi del mercantile»
 |  Toscana

Oltre all’Arpat anche l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sta conducendo approfonditi monitoraggi a Marina di Massa, per valutare lo stato dell’ecosistema dopo l’incagliamento della nave Guang Rong avvenuto lo scorso 28 gennaio.

L’ultimo sopralluogo su «una spiaggia ormai devastata dall’erosione costiera» è stato incentrato, con l’affiancamento del Centro ornitologico toscano, sulla verifica di eventuali problemi per l’avifauna marina: «Al momento la situazione non desta preoccupazione – spiega l’Ispra – ma andrà seguita con la massima attenzione nei prossimi giorni quando si procederà alla rimozione del carburante dai serbatoi del mercantile».

In caso di incidenti, la tempestività di un primo sopralluogo svolto da personale qualificato è necessaria a tutti i livelli (ornitologico incluso).

«Il settore marittimo del basso Mar Ligure e alto Tirreno – ricorda nel merito l’Ispra – ospita popolamenti ornitici di importanza internazionale, oggetto di regolare monitoraggio nell’ambito della Direttiva Quadro Strategia Marina. In questa particolare area sono stati svolti nel corso degli ultimi vent’anni numerosi interventi di ripristino ambientale finalizzati alla conservazione dell’avifauna marina, grazie ad appositi finanziamenti comunitari (es. Progetti LIFE). Come noto, gli sversamenti di idrocarburi costituiscono una minaccia per gli uccelli marini, purtroppo attestata da numerosi eventi registrati a scala globale. L’entità delle conseguenze arrecate da questo tipo di incidenti può essere tale da influenzare la consistenza e la demografia delle popolazioni proprie di aree molto più vaste della singola zona colpita; esse inoltre possono vanificare, a livello locale, qualsiasi sforzo precedentemente effettuato a livello di conservazione attiva».

Redazione Greenreport

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