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Comunità energetiche rinnovabili, il Comune di Rosignano entra in quella lanciata dalla Provincia di Livorno

I soggetti che vogliono aderire alla manifestazione d’interesse devono compilare l’apposito modulo online entro il 14 febbraio 2025
 |  Toscana

Con la delibera di giunta n.20 del 30 gennaio scorso, il Comune di Rosignano Marittimo ha aderito al progetto Promoter avviato dalla Provincia di Livorno per costituire una Comunità energetica rinnovabile (Cer) di area vasta, contribuendo così alla transizione ecologica del territorio.

Il 10 febbraio, alle ore 18:00 presso l'Auditorium di piazza del Mercato, a Rosignano Solvay si terrà un incontro pubblico per presentare le prospettive e le opportunità offerte dalla Cer per il consumo e la gestione condivisa di energia elettrica da fonti rinnovabili. Oltre al vicesindaco Mario Settino, saranno presenti i tecnici della Provincia di Livorno e di Enerdgy4Com, società incaricata del piano di fattibilità e della costituzione della comunità energetica, per rispondere alle domande dei cittadini e facilitare la compilazione della modulistica.

I soggetti che vogliono aderire alla manifestazione d’interesse devono compilare l’apposito modulo online entro il 14 febbraio 2025.

Le Comunità energetiche rinnovabili rappresentano un “nuovo” soggetto giuridico, delineato dal recepimento della direttiva europea Red II, costituibile a partire da un gruppo di singoli soggetti – come famiglie, stabilimenti produttivi e Comuni – che decidono di autoprodurre, accumulare e scambiarsi energia generata da fonti rinnovabili, nello spirito di una vera comunità e aprendo al contempo realizzazione di nuovi modelli di business.

Due i canali di accesso ai sostegni, per le Comunità energetiche: il primo prevede una tariffa incentivante su tutto il territorio nazionale, mentre il secondo riguarda i Comuni entro i 5mila abitanti e consiste in un contributo in conto capitale – finanziato con 2,2 mld di euro dal Pnrr – per coprire fino al 40% delle spese ammissibili.

Il primo passo per accedere agli incentivi è individuare un’area dove realizzare un impianto rinnovabile – ad esempio fotovoltaico – di potenza massima pari a 1 MW, per poi costituire una Comunità energetica tra utenti connessi alla medesima cabina primaria. Una volta autorizzato l’impianto, connesso alla rete e richiesto l’incentivo al Gse, l’energia condivisa all’interno della Cer – ovvero quella consumata dai membri mentre viene prodotta – può accedere alla tariffa incentivante.

Quando la produzione è superiore al consumo, alla Cer viene riconosciuto il valore economico dell’energia prodotta, senza ulteriori incentivi; in alternativa tale energia può anche essere accumulata tramite batterie, per poi essere utilizzata successivamente dagli utenti. In ogni caso è garantito un risparmio sui costi dell’energia per chi fa parte della Comunità, grazie a una maggiore autosufficienza.

Redazione Greenreport

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