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Il blob delle canne nel fosso della Galea

Legambiente: un modo di intervenire superato e che denunciamo da anni
 |  Toscana

Andrea Giustino Giusti ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un impressionante video di un blob di canne sminuzzate, fango e rifiuti che nel Fosso della Galea si dirigono verso la Foce a Marina di Campo e di lì in mare. Un lavoro inutile, costoso e dannoso ma che continua ad essere difeso da qualcuno, magari dagli stessi che si lamentano per la posidonia spiaggiata e ne chiedono la rimozione, ma evidentemente non sono interessati a che in mare finisca (e si spiaggi) materiale che viene inutilmente tagliato a terra.

Da anni Legambiente continua a denunciare pubblicamente e agli Enti preposti questi inutili e dannosi interventi che non risolvono il rischio idrogeologico e hanno un fortissimo impatto sulla fauna, come avvenuto proprio nella zona interessata dal blob di canne sminuzzate, dove è stata addirittura cancellata  - nonostante le continue proteste e segnalazioni di Legambiente - una piccola zona umida dove nidificavano specie protette come la gallinella d’acqua.

Questa mania di tagliare le canne è così diffusa che Legambiente è dovuta intervenire duramente affinché non si realizzassero più interventi simili nella Zona umida di Mola, nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ma il Consorzio di bonifica continua a massacrare nello stesso modo l’altra Zona umida elbana: quella di Schiopparello – Le Prade.

Le immagini che circolano su Facebook ci dicono che si stanno continuando ad utilizzare tecniche vecchie e superate, mentre il Consorzio di bonifica – e i Comuni che non vedono e non sentono – dovrebbero puntare alla rinaturalizzazione, alla sostituzione delle specie di canne infestanti con quelle autoctone e alla creazione, non alla cancellazione, di oasi umide. Ci sarebbero anche i fondi per farlo, a partire da quelli delle nuove direttive europee sulla biodiversità e della Nature restoration law, ma all’Elba sembra fantascienza. Siamo fermi a Blob.

Legambiente Arcipelago Toscano

È la più importante e diffusa associazione ambientalista delle isole toscane e - fondata nel 1983 - uno dei circoli più vecchi e conosciuti del Cigno Verde in Italia. E’ stata protagonista – anche nel durissimo confronto con gli antiparco- dell’istituzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed è l’Associazione che più vigila sulla politica urbanistica e amministrativa delle Isole. Legambiente Arcipelago Toscano organizza trekking e feste che hanno al centro la biodiversità e la difesa del territorio, gestisce l’Aula VerdeBlu della Zona umida di Mola e il Santuario delle farfalle Ornella Casnati e con i suoi volontari che cerca per tutta l’estate cercano le tracce di nidificazione delle tartarughe marine.