Skip to main content

Scoperto dal Wwf un nido di tartaruga marina a Poveromo, sul litorale apuano

E’ l’ottavo in Toscana. La mamma tartaruga è stata ribattezzata Monia
 |  Toscana

Ad una settimana dal ritrovamento del primo nido di Caretta caretta sulla nostra costa apuana il Centro didattico Wwf di Ronchi ha trivato un altri nido, l’ottavo conisciuto in Toscana per quest’inizio di estate 2024, ben 3 dei quali sulla spiaggia di Cala Giovanna a Pianosa, nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano-
Il Centro didattico Wwf di Ronchi spiega che «Il ritrovamento è avvenuto da parte di Monia e Alfredo, due volontari che già da qualche tempo stavano svolgendo turni di monitoraggio e stamani hanno individuato le tracce e messo in salvo "il tesoro", così chiamiamo le preziose uova di tartaruga! Sapete che in un nido possono essercene circa un centinaio? La mamma tartaruga è stata ribattezzata Monia! Ringraziamo tutti i volontari, Davide e Paola i gestori del Bagno Isa a Poveromo (MS) e tutto il loro staff per la cortesia e la collaborazione, e Marco Zuffi (responsabile dell'autorizzazione in deroga per questa zona)».
Anche questi dati sono stati comunicati al progetto internazionale LIFE TurtleNest, co-finanziato dall'Unione europea e coordinato da Legambiente, che ha l'obiettivo principale di conservare e proteggere la tartaruga marina Caretta Caretta dalle minacce legate al disturbo antropico nei siti di nidificazione del bacino del Mediterraneo occidentale. LIFE TURTLENEST intende anche valutare l’impatto dei cambiamenti climatici sulla nidificazione della specie. Attraverso un approccio multidisciplinare e grazie all'istituzione di una rete internazionale vengono utilizzate le migliori tecniche condivise ed un sistema di monitoraggio e di controllo finalizzati alla conservazione di nuovi siti di nidificazione in scenari climatici attuali e futuri.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.