I tartadogs in azione sulla spiaggia di Calambrone
Con Goletta Verde di Legambiente arrivano in Toscana i Tartadog, alleati preziosi nell’attività di salvaguardia delle tartarughe marine Caretta caretta. «Si tratta – spiega Legambiente - di unità cinofile uniche nel loro genere, le prime nate in Italia e in Europa a livello strutturato, che fiutano e cercano i nidi non visibili delle tartarughe mettendoli in sicurezza».
In azione oggi per la prima volta sulla spiaggia di Calambrone (PI, Gas, uno Springer Spaniel inglese di tre anni, guidato dalla sua conduttrice Claudia Colledani e Ira, una femmina di pastore olandese di sei anni accompagnata dal conduttore Alberto Zancanaro. Con una esercitazione mattutina, realizzata nell’ambito del progetto europeo Life Turtlenest, cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione europea, è stata simulata con i Tartadogs la ricerca di una camera di incubazione di tartaruga marina.
Le attività in difesa della biodiversità proseguiranno poi anche mercoledì 3 luglio con la prima edizione del Tarta Beach Tour all’Isola d’Elba organizzato sempre nell'ambito dal progetto internazionale Life Turtlenest, cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione europea. Il Tour all’Isola d’Elba parte il pomeriggio del 3 luglio dalla spiaggia del Capitanino a Marciana Marina e prevede una serie di appuntamenti rivolti a turisti e amanti del mare sulla tutela della specie in collaborazione con Acqua dell’Elba.
Tornando ai Tartadog, la scelta della spiaggia di Calambrone non è una scelta casuale. Il litorale toscano è diventato un importante areale di nidificazione della Caretta caretta e qui nel 2017 i volontari del circolo di Pisa hanno trovato il primo nido. Da allora sono state avvitate le attività di monitoraggio. Solo nel 2023 la Toscana ha ospitato ben 24 nidi di tartaruga marina (9 sulle isole dell’Arcipelago -Elba e Giglio -, 8 sulla costa litoranea tra Pisa, Livorno, Piombino e Grosseto e 7 sulla costa apuo-versiliese) e in questo inizio stagione sono già 3 i nidi individuati (2 a Pianosa e 1 in provincia di Grosseto).
Antonino Morabito, referente del progetto, spiega che «L’attività dei Tartadogs - è quella di velocizzare e ottimizzare l’individuazione dei nidi, laddove non siano più presenti elementi esterni che ne permettano il riconoscimento a livello visivo, così da localizzare le uova che necessitano di protezione o ricollocazione. L’attività dei Tartadogs verrà svolta durante tutta l’estate anche in altre regioni italiane: Lazio, Campania, Puglia e Calabria, basata su linee guida create proprio da Legambiente ed Enci – Ente nazionale cinofilia italiana e con il contributo dei partner del progetto LIFE. Naturalmente, il lavoro di monitoraggio prevede che il benessere degli animali venga sempre garantito. Per questo, le unità cinofile lavorano solo nelle primissime ore del giorno, quando le temperature sono più fresche e adeguate alla ricerca e con modalità tutte basate sul gioco tra conduttore e cane».
Da questa prima sperimentazione, verrà prodotta una pubblicazione dedicata alla formazione delle unità cinofile nella detection dei nidi di tartaruga marina. Inoltre, nel solco di questo percorso, Enci e Legambiente, insieme ad ISPRA ed altri enti di ricerca, daranno vita alla prima Scuola europea per le unità cinofile da conservazione della natura, i cui corsi partiranno dal prossimo autunno.
Di biodiversità marina si parlerà anche oggi pomeriggio 1° luglio ore 18.00 a bordo di Goletta Verde (ormeggiata presso Andana degli Anelli al porto di Livorno) nel corso dell’iniziativa dal titolo “La biodiversità marina in Toscana: criticità e azioni di tutela”. Martedì 2 luglio, ore 10.00, presso Sala Ferretti (fortezza Vecchia) dopo i saluti del sindaco di Livorno, prenderà il via il convegno “Occhi blu su darsena Europa: porti, logistica, conversione ecologica dei trasporti marittimi”. L’equipaggio di Goletta Verde mercoledì 3 luglio si sposterà poi a Firenze per la conferenza stampa finale di presentazione dei dati sulla qualità delle acque toscane che si terrà alle ore 11.00 presso la Libreria “Libri Liberi” (via San Gallo 25/R).
Stefano Raimondi, portavoce di Goletta Verde e responsabile nazionale biodiversità di Legambiente, conclude: Il mar Mediterraneo è uno degli hot-spot mondiali di biodiversità in cui è concentrato circa il 18% della diversità biologica marina mondiale. La Toscana ben rappresenta questa varietà grazie agli ecosistemi altamente diversificati che ospita. Ciò non di meno, quella mediterranea è una realtà sottoposta a forti pressioni legate all'inquinamento, con particolare attenzione ai rifiuti ed alle ghost net (reti fantasma), al degrado degli habitat, al sovrasfruttamento degli stock ittici, alla presenza di specie aliene invasive. In un quadro reso più preoccupante dal cambiamento climatico in atto».