Geotermia, ecco quali sono le richieste della Giunta toscana per il rinnovo delle concessioni
La principale fonte rinnovabile presente in Toscana è la geotermia, con la Regione che punta adesso a raddoppiarne l’impiego per la produzione di energia, in modo da sostenere la transizione ecologica.
L’opportunità di avviare questo percorso arriverà a breve: entro il 30 giugno Enel green power – l’attuale gestore di tutte le centrali geotermoelettriche in esercizio sul territorio – è chiamata a proporre un piano d’investimenti che può valere un rinnovo ventennale delle concessioni minerarie che sottendono la coltivazione geotermica.
La novità è che la Giunta regionale, con la delibera 697 approvata all’unanimità, è arrivata a una decisione in merito alle condizioni che dovranno accompagnare il Piano industriale di Enel affinché possa essere valutato positivamente.
La decisione è arrivata a valle di un ampio percorso di confronto con gli enti locali e i soggetti economici interessati – ovvero Comuni geotermici, Riag, Ance, Cna, Confapi, Confcooperative, Confindustria, Cisl, CoSviG, Uiltec, Cgil –, le cui richieste sono diventate allegati come parte integrante della delibera.
Nel testo si prevedono stringenti condizioni ambientali, per la sostenibilità economico-territoriale, di ripristino ambientale, per l’innalzamento dei livelli occupazionali e di carattere trasversale: in tutto sono 37 le indicazioni che Enel green power è chiamata a rispettare.
Uno spettro di richieste molto ampio: ad esempio, garanzia di interventi per realizzare nuove centrali e per ammodernare quelle esistenti attraverso le migliori tecnologie disponibili; rafforzamento dei presidi ambientali (dotare ogni centrale di un impianto Amis dedicato, con anche sistemi di abbattimento per il metano; massimizzare il recupero della CO2; installare una sezione di “scambio ibrido” per la riduzione dei pennacchi nelle torri di raffreddamento; adeguare le postazioni di campionamento delle emissioni, etc); realizzazione di teleriscaldamenti in tutti e 16 i Comuni geotermici (ad ora sono presenti in 8) con un prezzo massimo di cessione del calore pari a 0,5 euro per mc; un “price cap” alle bollette elettriche degli utenti residenti in Toscana in caso di forte aumento dei prezzi energetici come nel 2022; potenziare l’offerta culturale e turistica ad esempio valorizzando ulteriormente i musei geotermici e trasformando una torre di raffreddamento in una rappresentazione dei gironi danteschi; affidare almeno il 40% degli appalti inerenti le centrali geotermiche a imprese locali; un piano di assunzioni dirette da parte di Egp; contributi sugli investimenti stradali nelle aree geotermiche; un piano di servizi locali che contempli contributi per asili nido, scuole, corsi Its; un fondo per un piano di comunicazione sulla geotermia; etc.
Il Piano industriale vero e proprio che Egp è chiamata a presentare entro fine mese sarà poi valutato dal gruppo di lavoro interistituzionale individuato sempre dalla Giunta. Se il pacchetto sarà valutato positivamente, si potrà arrivare al rinnovo delle concessioni geotermiche. Altrimenti, l’unica altra strada possibile sarebbe quella di intraprendere la strada della gara. Uno scenario al momento remoto, ma sempre possibile.