Città 30, Legambiente: i dati dimostrano che la direzione imboccata da Bologna è quella giusta
Secondo Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, Davide Ferraresi, presidente di Legambiente Emilia-Romagna e Claudio Dellucca di Legambiente Bologna, «I dati diffusi dal Comune di Bologna, con il calo di incidenti e feriti e il crollo delle persone decedute, ad un anno dell’entrata in vigore del limite dei 30km/h voluto dal sindaco Matteo Lepore, ben raccontano il cambiamento in atto nella città bolognese che punta sempre di più su sicurezza e mobilità. Bologna Città30 mostra chiaramente come la chiave per una maggiore sicurezza e vivibilità non sia l'azione repressiva e la prospettiva di pesanti sanzioni, quanto piuttosto un cambiamento generale della mobilità in città, caratterizzata in primis dai limiti di velocità più bassi, ma anche da un buon servizio di TPL, bus, e Servizio Ferroviario Metropolitano, una redistribuzione e trasformazione dello spazio a garanzia di una sicura convivenza tra le diverse utenze. Le altre città italiane, come dimostra l’esperienza di Bologna, possono ambire a raggiungere lo stesso standard delle città europee che, da anni, beneficiano degli effetti positivi delle politiche basate su limiti a 30km/h, Low Emissions Zones e nudge policies che indirizzano i cittadini verso stili di mobilità differenti. Serve solo buona volontà e coraggio. Quel coraggio che al momento è mancato al ministro delle infrastrutture Matteo Salvini che nel nuovo codice della strada non ha preso a modello l'esperienza di Bologna ed ha inserito potenziali ostacoli per le città che vogliano intraprendere percorsi analoghi».
Per Legambiente la direzione imboccata da Bologna con il limite dei 30 chilometri diffuso è quella giusta. L’Associazione ambientalista continuerà a monitorare gli effetti di questa misura, che ha come obiettivo la sicurezza e l’azzeramento delle morti in strada, senza mancare di «Sollecitare l’amministrazione nel migliorare ulteriormente, implementando misure di trasformazione dello spazio urbano, così come previsto dalla Città30, e tenendo alti i controlli».
Il Cigno Verde ricorda che attualmente in Italia le uniche città ad avere adottato il limite diffuso dei 30km/h sono Bologna, Olbia e Treviso e che «Rispetto al limite 30km/h, A livello scientifico è stata stabilita come regola quella dei 30 km/h perché è un limite che, senza rallentare la circolazione, diminuisce drasticamente le percentuali di rischio di mortalità: a 30 km/h la mortalità è praticamente residuale e avviene soltanto in meno del 10% dei casi in cui l’impatto equivale a una caduta dal primo piano, mentre già a 50 km/h la collisione coincide con una caduta dal terzo piano e la probabilità di un Incidente mortale cresce oltre il 50%».