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Non solo Olimpiadi, a Roma è stato firmato il protocollo per il via libera al Grab
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Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha ufficializzato ieri l’indisponibilità della Capitale ad ospitare le Olimpiadi del 2024. «Speculazione edilizia, affari per le lobby, impianti mai completati, strutture abbandonate, debiti e sacrifici per i cittadini – commenta Raggi – Questo non è un no alle Olimpiadi ma alla speculazione sulla pelle dei cittadini. Stiamo pagando ancora i debiti di quelle del 1960». Una decisione attesa quanto discussa, che è destinata ad avere nuovi strascichi. «Oggi qualsiasi opera pubblica richiede un investimento – ha dichiarato su Radio1 il presidente del Coni, Giovanni Malagò – questa Amministrazione comunale aveva il diritto e il dovere di supervisionare, alla Raggi abbiamo detto 'assumiti la governance e governa il processo'».
Adombrata da questo dibattito, ieri a Roma è stata ufficializzata anche un’altra decisione, in questo caso con riflessi tutti positivi in fatto di infrastrutture sostenibili. È stato infatti firmato ieri dal sindaco Raggi e dal ministro per le Infrastrutture e i trasporti, Graziano Delrio, il protocollo che porterà alla realizzazione del Grab, il Grande raccordo anulare delle biciclette, uno straordinario anello ciclopedonale di 44,2 km che si svilupperà all’interno della Capitale e di cui l'80,3% è già percorribile. «È un passo davvero importante per la mobilità e la rigenerazione urbana nella capitale - dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio - Non possiamo che essere soddisfatti per la firma del protocollo e chiedere l'immediata realizzazione del Grab, e che ogni centimetro di percorso sia steso con grande oculatezza, rispettando tutti i parametri di legge e con la partecipazione attiva delle tante associazioni e delle persone che ormai da oltre un anno e mezzo lavorano con passione e professionalità a questo straordinario progetto».
«Siamo riusciti a far diventare realtà il sogno del Grab - chiosa Alberto Fiorillo, coordinatore del progetto - Ora dobbiamo fare in modo che venga fatto bene».
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