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Umbria, contributo ambientale per attività estrattive torna ai livelli del 2007. Legambiente contro

«Atto gravissimo e ingiustificato: si continua favorire gli interessi di pochi a discapito del patrimonio ambientale e del territorio»
 |  Territorio e smart city

Il Consiglio Regionale e la Giunta fanno l'ennesimo regalo, da campagna elettorale, a chi mangia e consuma il paesaggio e l'ambiente con la scusa che il comparto edile e quello estrattivo sono in crisi.

Questo privilegio riservato in Umbria solo ai cavatori si aggiunge alla proroga delle autorizzazioni per i volumi di materiale non estratto e segue la moratoria di due anni di cui il comparto delle attività estrattive ha beneficiato per il versamento dei canoni di concessione dovuti per 2014 e 2015. Senza dimenticare che in Umbria il canone di concessione per le attività estrattive non arriva nemmeno ad un decimo del prezzo di vendita ed è già tra i più bassi d'Italia e addirittura è una cifra ridicola se confrontata con quelle della Gran Bretagna che toccano il 20% del prezzo di vendita.

Quello assunto dal Consiglio regionale e dalla Giunta regionale è un atto gravissimo e ingiustificato visto che la concessione è un'indennità dovuta a fronte di un'attività che crea un danno alla collettività, al territorio e al paesaggio non è con l'eliminazione del canone di concessione che si risollevano le imprese estrattive e l'edilizia, ma promuovendo una innovazione capace di fare di questa attività un settore all'avanguardia, puntando sul recupero degli inerti e garantendo la tutela del paesaggio.

di Legambiente Umbria

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.