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Nuove città, antiche memorie

L'autobus raccoglie storie e ricordi che aiutano a ripensare lo spazio attorno a noi
 |  Pubbliredazionali

Il rapporto fra il trasporto pubblico e la rigenerazione del tessuto urbano è profondo e inscindibile: l'efficienza e la sostenibilità del primo sono inevitabilmente dipendenti dalla riuscita e dalla visione del secondo. Visione è un termine che suggerisce futuro, opportunità, soluzioni: se vogliamo avere un trasporto pubblico, su gomma e non, che sia realmente efficiente, dobbiamo iniziare a ripensare le nostre città e i nostri spazi in sua funzione, partendo dal presupposto che un autobus che funziona, che è sostenibile, che viaggia senza intoppi - magari su una propria linea dedicata -  è un beneficio per tutta la comunità. In termini di salute personale (sia fisica che mentale), collettiva, di impatto sull'ambiente e, non ultimo, di ritorno economico: ripensare città e spazi in funzione del mezzo pubblico significa dare una seconda vita, una seconda possibilità, ad aree periferiche, degradate, marginalizzate, attirando nuovi residenti, nuove attività economiche, valorizzando – al contempo – tutto il patrimonio immobiliare dell'area. I risultati di un recente sondaggio svolto dalla prestigiosa agenzia EMG, per conto di una televisione privata toscana, hanno premiato il trasporto pubblico e, di conseguenza, il lavoro di at. Il servizio offerto dall'azienda viene valutato con una sufficienza abbondante, un voto che dal sei tende a un sette pieno fra i nostri utenti, fra chi ci ha già scelto e ci conosce. Ovviamente permangono delle criticità, soprattutto per quanto riguarda la puntualità delle corse, ma si tratta di un dato fortemente influenzato da fattori esterni sui quali l'azienda ha scarso margine di manovra: difficile garantire tempi esatti in città impantanate dai cantieri e sommerse dal traffico privato. Un risultato che certifica ulteriormente la necessità di rivedere e ripensare i nostri modelli urbanistici a favore del mezzo pubblico, privilegiandolo rispetto a quello privato già in sede di pianificazione.

La visione, appunto.

Uno slancio verso il futuro che non può che avere altra origine se non da un'attenta osservazione del passato, di ciò che è stato fatto, una presa di coscienza su errori già compiuti realizzata nell'ottica di non ripeterli. Perché ridisegnare le città significa anche dare nuova forma ad antiche strutture, nuova linfa a vecchie memorie condivise, come condivisi sono gli spazi da ripensare e le storie che hanno contenuto, ospitato, promosso. L'autobus è, a sua volta, un piccolo grande contenitore di racconti: a bordo si incrociano, ogni giorno, migliaia di storie, le nostre, quelle di chi ha scelto quotidianamente così come quelle di chi ci ha 'preso' una volta sola. Il suo essere narratore e contenitore di storie, la propria, quella dei suoi passeggeri e degli spazi che attraversa, rende il mezzo pubblico un collegamento non solo in termini spaziali – il vettore che ti porta dal punto a al punto b – ma anche in termini temporali: l'autobus è lo spazio dove il tuo amico ti ha fatto sentire per la prima volta quel disco che oggi è la colonna sonora della tua vita, è lì che hai incontrato il ragazzo che oggi è tuo marito, è quello il mezzo che ti portava in vacanza da bambino. La connessione fra memorie condivise e rigenerazione urbana – così centrale nel trasporto pubblico - è anche il tema attorno a cui ruota la prima edizione di Post Colonia, festival organizzato dall'impresa sociale Lama (a Marina di Massa, dal 6 al 13 aprile) che indaga gli spazi e le strutture che nel '900 hanno ospitato le colonie per i figli degli operai dei grandi gruppi industriali di allora, Fiat e Montedison, passando per la Olivetti, e che oggi segnano lo skyline urbano come involontari testimoni di un sogno fallito, da trasformare -anch'esso -  in una nuova opportunità urbanistica. Anche at sarà presente con una propria delegazione: venite a farne parte, venite a scrivere il vostro pezzo di storia.

Magari proprio con l'autobus.   

Archivio Storico Courtesy Museo Nazionale dellAutomobile 2

Autolinee Toscane

Dal 1° novembre 2021 at gestisce il trasporto pubblico locale su gomma della Regione Toscana gestendo l’integrazione, il monitoraggio e la gestione di oltre 1000 linee, distribuite su 24 mila km di rete e percorse da 2.600 autobus che nei loro tragitti passano per un totale di 37.000 fermate. La squadra di at è composta da oltre 5.000 dipendenti che, con professionalità ed esperienza, ogni giorno mettono in moto la Toscana. I nostri valori sono comunità, accessibilità, impatto, facilità e rassicurazione e per questo ogni giorno ci impegniamo non solo per migliorare il servizio e per offrire una mobilità moderna e efficiente, ma anche per cambiare prospettiva e punto di vista sul trasporto pubblico, facendolo scegliere come migliore alternativa al mezzo privato anche in ottica di sostenibilità.