L’Europa della geotermia punta a installare 250 GW di nuovi impianti entro il 2040
Dopo aver già illustrato cosa la geotermia può offrire alla transizione ecologica a partire dalla legislatura europea che inizierà dopo il voto di questo fine settimana, l’Egec – il Consiglio europeo per l’energia geotermica – ha messo in fila le richieste del mondo geotermico alla prossima Commissione Ue.
Nella lettera inviata a Bruxelles e firmata da 200 stakeholder da tutto il Vecchio continente – Italia compresa come nei casi di Cosvig, Enel green power, Università di Firenze e Padova, Rete geotermica etc –, l’invito è preparare una strategia e un piano d’azione europei per l’energia geotermica.
«È impossibile ignorare ancora la geotermia, è il collante che garantisce una transizione energetica rapida, inclusiva e su larga scala», spiega il segretario generale dell’Egec, Philippe Dumas.
Come ricordano dall’Egec, infatti, la geotermia è una delle principali fonti rinnovabili a basso costo per riscaldamento, raffreddamento, produzione elettrica, stoccaggio di energia, nonché il mezzo più sostenibile per estrarre litio e altre materie prime critiche.
In particolare, la lettera indirizzata alla Commissione Ue chiede di installare nuovi impianti geotermici per almeno +250 GW entro il 2040 guardando a tutti gli impieghi, da quelli elettrici – per i quali a fine 2022 la potenza installata in Europa si fermava ad appena 3,5 GW – ai teleriscaldamenti alle pompe di calore.
Paesi come Austria, Croazia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda e Polonia dispongono di tabelle di marcia geotermiche nazionali per sostenere gli investimenti e far crescere le proprie basi industriali; l’Italia invece non ha ancora un piano simile, nonostante sia il Paese dove le tecnologie geotermiche sono nate per la prima volta al mondo oltre due secoli fa.
Le cose però potrebbero cambiare rapidamente: all’inizio di quest’anno il 96% dell’Europarlamento ha votato per chiedere una strategia europea a sostegno della geotermia, mentre la Regione Toscana – l’unica ad oggi in Italia a ospitare centrali geotermoelettriche in esercizio – ha dichiarato la volontà di raddoppiare il contributo già oggi offerto da questa fonte rinnovabile alla transizione ecologica.