
Al via la consultazione pubblica sul decreto Fer T, per incentivare le rinnovabili termiche

Il ministero dell’Ambiente ha avviato ieri la consultazione pubblica sul decreto Fer T, pensato per incentivare la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di acquisire osservazioni e proposte dagli stakeholder nell’ambito della successiva definizione del provvedimento.
«Il meccanismo competitivo di incentivazione, complementare rispetto al Conto termico, mira all’incremento della produzione degli impianti di grandi dimensioni e al conseguimento degli obiettivi nazionali di decarbonizzazione al 2030 delineati nel Pniec», spiega il ministro Pichetto.
Si tratta di un dispositivo di legge che potrebbe rivelarsi di particolare interesse per supportare lo sviluppo di una fonte rinnovabile di cui l’Italia è eccezionalmente ricca, la geotermia, verso la quale ad oggi sono previsti incentivi solo nell’ambito della produzione di elettricità grazie al decreto Fer 2 approvato – con quasi 2mila giorni di ritardo – dal Governo Meloni.
«Come Governo – conferma il ministro delle Imprese Adolfo Urso, nell’ambito del primo Italian geothermal forum – intendiamo sostenere ulteriormente il settore della geotermia, che già oggi vede l'Italia al primo posto nell'Unione europea per saldo commerciale delle tecnologie geotermiche, con un valore di 7 miliardi di euro, e al secondo posto per produzione industriale dopo la Germania, con un potenziale di crescita nella filiera geotermica stimato in quasi 38 miliardi. Le politiche future si concentreranno sulla produzione di energia elettrica attraverso il decreto Fer 2 e sull'utilizzo della risorsa per i consumi termici tramite detrazioni fiscali e il conto termico per gli impianti geotermici. Nonostante negli ultimi anni il settore abbia subito un rallentamento, mantenendo però una capacità installata pressoché invariata, il potenziale geotermico dell'Italia e la nostra specializzazione produttiva rendono essenziale investire di più nel comparto».
L’ultima centrale geotermoelettrica entrata in esercizio in Toscana (e dunque in Italia) risale ormai al 2014, ma sempre dalla Toscana è arrivata nelle ultime settimane una svolta storica: la Regione ha rinnovato per vent’anni a Enel green power le concessioni minerarie che sottendono la coltivazione della risorsa, aprendo dunque a investimenti che complessivamente arriveranno a 7,4 miliardi di euro, oltre a creare 2.900 posti di lavoro.
«La geotermia – ha detto Luca Rossini, responsabile Geotermia di Egp durante il Forum – affonda le sue radici in Italia, nel cuore della Toscana, ed oggi continua a essere un pilastro della transizione energetica. Questa fonte rinnovabile gioca un ruolo chiave a livello regionale e nazionale, non solo per la produzione di energia elettrica, ma anche per il teleriscaldamento e le applicazioni industriali. Con oltre 200 anni di storia, la geotermia mantiene la sua attualità in un processo di continua innovazione e rappresenta un’eccellenza tecnologica nonché un modello di economia circolare, contribuendo a uno sviluppo sempre più sostenibile e alla transizione energetica».
