Skip to main content

Sprechiamo cibo? Sprechiamo anche una città di energia!

 |  Nuove energie

Secondo alcune  stime Fao, un terzo del cibo prodotto nel mondo per il consumo umano è perduto o sprecato: 1,3 miliardi di tonnellate all'anno. Nei Paesi in via di sviluppo oltre il 40% dello spreco si verifica nelle fasi post-raccolta e lavorazione, mentre nei paesi industrializzati oltre il 40% avviene a livello della grande distribuzione e domestico.

Infatti lo spreco pro capite in Europa e Nord-America è di 95-115 kg all'anno, mentre in Africa sub-sahariana e nel Sud-Est asiatico è di soli 6-11 kg. Le conseguenze sono evidenziate da altri numeri anch’essi noti e forniti ancora dalla Fao:  nel mondo ci sono 870 milioni di persone affamate o malnutrite, 2 miliardi di persone che soffrono di carenze da micronutrimenti e 3,5 milioni di bambini sotto i 5 anni che muoiono agni anno per cause legate alla malnutrizione.

Ma l’altra faccia della stessa medaglia è rappresentata dal 20% della popolazione mondiale che è in sovrappeso. A fronte di questo quadro, che evidenzia come le problematiche legate al cibo siano anche un limite allo sviluppo equo e sostenibile, è necessario un impegno cogente della comunità internazionale e un richiamo all’attenzione anche dei singoli cittadini specialmente dei Paesi Sviluppati.

Tra l’altro la questione del cibo è legata anche ad un altro grande tema che interessa l’economia e l’ambiente: quello energetico. In Italia il 3% del consumo di energia è imputabile agli sprechi alimentari, percentuale che equivale ai consumi energetici annuali di 1.650.000 italiani, o all' 85% dei consumi finali del comparto industriale di una regione come l'Emilia Romagna, secondo le stime dell'Università di Bologna, su dati Last Minute Market ed Enea. E ancora.

Con lo spreco energetico causato dalla produzione agricola rimasta in campo (oltre 1,5 milioni di tonnellate, pari al 3,2% della produzione totale) si potrebbero riscaldare per un anno 400.000 appartamenti di classe A (stime Unibo su Valori Eni). Quindi le inefficienze energetiche riguardano anche il settore agroalimentare: anzi si potrebbe parlare di un doppio livello di sprechi energetici perché da un lato, grandi quantità di energia sono utilizzate per produrre, distribuire e consumare cibo, dall'altro, ulteriore energia viene impiegata nella gestione e nello smaltimento degli sprechi e scarti di alimenti ancora commestibili, energia “potenziale” che potrebbe ancora essere sfruttata. Il monitoraggio sul rapporto fra spreco alimentare e costi dei consumi energetici è contenuto nel "Libro Verde dello spreco in Italia: l'Energia" di Andrea Segrè e Matteo Vittuari (Edizioni Ambiente) e sarà al centro dell’incontro ''Ali-mentando Energia: l'altra agricoltura che previene gli sprechi e riduce i consumi'', che si terrà il 4 dicembre a Cascina Cuccagna (MI).

Federico Gasperini

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.