
Nucleare iraniano, spiragli di trattativa al G5+1?

«Al momento, la finestra diplomatica sul nucleare iraniano si apre sempre di più», a dirlo è il segretario di Stato Usa John Kerry, alla vigilia dei negoziati traIran e G5+1 (Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia Usa e Germania) del 15 e 16 ottobre a Ginevra. Kerry era a Londra per discutere del dossier nucleare iraniano con l'alto rappresentante Ue Catherine Ashton.
L'Iran sarebbe pronto a fare concessioni in cambio della fine delle sanzioni occidentali. Oggi l’agenzia russa Ria Novosti, solitamente ben informata sui fatti iraniani, riporta quanto dice una fonte iraniana «Vicina ai negoziati» secondo la quale «Il team dei negoziatori iraniani, guidato dal capo della diplomazia del Paese (Mohammad Javad Zarif) parte per Ginevra con un nuovo piano in grado di soddisfare tutte le parti coinvolte nel dialogo (…). Contiene delle concessioni tecniche fatte per ottenere la cessazioni delle sanzioni americane ed europee».
Anche la radio ufficiale internazionale iraniana, Irib, dice che «Nella prima tornata negoziale la delegazione iraniana presenterà un pacchetto di proposte», però il viceministro degli Esteri per le questioni legali e internazionali, Abbas Araqchi, che è in realtà colui che guiderà la delegazione iraniana a Ginevra, ha detto che quella del nucleare iraniano «E' una questione di sei mesi» ma, come riferisce l'agenzia ufficiale Irna. Ha già messo diversi paletti: «La Repubblica islamica non sarà mai disposta a rinunciare al suo diritto dell'arricchimento dell'uranio per scopi pacifici» e Teheran conferma Irib «Ha già messo in guardia che un mancato riconoscimento del diritto ad arricchire comporterebbe uno "stop" alle trattative con il 5+1». Parlando al Canale 6 della tv nazionale iraniana, Araqchi ha sottolineato che «L'arricchimento dell'uranio e la tutela dei diritti della nazione iraniana sono linee rosse del paese nei prossimi colloqui con le sei potenze mondiali a Ginevra, in Svizzera. La linea rossa i questi colloqui sarà l'arricchimento e la tutela dei diritti del popolo iraniano. Non arretreremo, neanche un po', dal diritto del popolo iraniano che è basato su norme internazionali». Ma Araqchi ha confermato la disponibilità che lui stesso aveva espresso a fine settembre: «Discuteremo su forma, quantitativi e differenti livelli di arricchimento.
Il governo iraniano ha invece confermato di non aver intenzione di portare fuori dalla Repubblica islamica le scorte di uranio arricchito. Sempre Abbas Araghci, citato dall'Irna, ha sottolineato: «Negozieremo sul volume, sul livello e modalità di arricchimento, ma la rimozione dal Paese del materiale è fuori discussione per l'Iran».
La scorsa settimana il presidente del Parlamento iraniano Ali Larijani aveva dichiarato che le scorte di uranio arricchito al 20% erano eccedenti rispetto ai bisogni del Paese e secondo Irib. «La loro abbondanza potrebbe essere discussa nei prossimi colloqui con il sestetto di mediatori internazionali il 15-16 ottobre. In precedenza era stato chiesto all'Iran di non superare del 20% l'arricchimento dell'uranio».
