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Sopralluogo di presidente e assessora della Toscana agli impianti già operativi lungo il fiume

L’energia pulita dall’Arno è realtà, Giani e Monni: «Qui sicurezza e sostenibilità ambientale»

Il progetto complessivo prevede il ripristino di 13 briglie e l’installazione di 12 turbine. Sarà garantita la produzione annua di 55 GWh, pari al fabbisogno di 20mila famiglie, consentendo al contempo di risparmiare 25mila tonnellate di CO2
 |  Nuove energie

«L’energia idroelettrica dell’Arno, di cui si parlava da decenni, finalmente diventa realtà. Grazie a un partner affidabile e a un investimento significativo, stiamo utilizzando in modo sostenibile le risorse del nostro territorio». Mostra soddisfazione, Eugenio Giani. L’investimento a cui fa riferimento il presidente della Regione Toscana è nell’ordine di 100 milioni euro e il progetto che sta prendendo corpo riguarda il ripristino di 13 briglie sul tratto del fiume Arno tra Incisa e Porto di Mezzo, dove contestualmente sono in corso di realizzazione gli impianti idroelettrici ad acqua fluente. Il fatto che arriverà energia pulita dall’Arno è «una rivoluzione per Firenze e la Toscana», sottolinea Giani, che oggi, insieme all’assessora all’ambiente Monia Monni e i sindaci di Fiesole e Bagno a Ripoli, Cristina Scaletti e Francesco Pignotti, ha fatto un sopralluogo su tre delle tredici briglie: Compiobbi, Sant’Andrea a Rovezzano e Martellina e Cartiera al Girone. 

sesta briglia arno 3

Come già annunciato nei mesi scorsi, grazie all’installazione di 12 turbine (operazione che verrà completata entro il 2025) gli impianti garantiranno una produzione energetica annua di 55 GWh, pari al fabbisogno di 20mila famiglie, e consentiranno di risparmiare 25mila tonnellate annue di CO2.

Ad oggi sono già operativi gli impianti di Incisa, Ellera, Compiobbi, Sant’Andrea a Rovezzano, Martellina e Cartiera, Isolotto, mentre entro l’anno verranno completati quelli di Ponte d’Annibale (Incisa), Sieci, Rignano e San Niccolò.

«È un salto di qualità anche culturale - ha spiegato Giani - una sfida bella che ci fa da sponda per tante altre realtà della Toscana. In questo modo coniughiamo sicurezza, sostenibilità ambientale e riqualificazione di vecchi manufatti. Un progetto innovativo che trasforma un’idea discussa per decenni in realtà concreta: la produzione di energia elettrica dall’Arno diventa una risorsa strategica per la Toscana. Si inaugura una nuova era per l’approvvigionamento energetico regionale»

Tra le 13 briglie (chiamate anche traverse o pescaie), ha spiegato ancora il presidente della Toscana riferendosi a quella di Compiobbi, una in particolare si inserisce in un contesto paesaggistico di rara bellezza, tra i comuni di Bagno a Ripoli e Fiesole, lungo l’Arno, tra Vallina e Compiobbi. «Oltre all’aspetto energetico, l’intervento rappresenta un passo avanti per la sicurezza del territorio, contribuendo alla gestione delle acque e alla riduzione del rischio idraulico»

“Questo intervento – ha spiegato l’assessora Monni – rappresenta una delle opere più significative della legislatura, perché coniuga due obiettivi fondamentali: la sicurezza del territorio e la transizione ecologica. Grazie a un investimento di 100 milioni di euro in project financing, ristruttureremo 13 griglie lungo l’Arno, un lavoro essenziale per stabilizzare l’alveo del fiume e contrastare i fenomeni erosivi, particolarmente pronunciati in questo tratto. Allo stesso tempo, questo progetto ci permetterà di produrre energia rinnovabile. È la dimostrazione che sviluppo e tutela ambientale possono e devono procedere insieme. Come Regione, continuiamo a investire in soluzioni innovative per la sicurezza idraulica e la sostenibilità energetica, perché sappiamo che la sfida climatica si vince con interventi concreti e lungimiranti. Dobbiamo gestire il rischio idrogeologico - ha concluso - con una nuova capacità di adattamento ai cambiamenti climatici e garantire maggiore sicurezza alle comunità».

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Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.