
Biometano e biogas, come raggiungere l’obiettivo di 5 miliardi di metri cubi al 2030

Il settore del biogas e del biometano si trova di fronte a una fase cruciale per il suo sviluppo che vede, da una parte, la necessità di accelerare con gli investimenti del Pnrr entro il 30 giugno 2026, dall’altra, l’urgenza di avere un piano di sviluppo a lungo termine, che guardi oltre questo Piano. E al Biogas Italy, evento annuale che riunisce imprese, agricoltori, industrie e istituzioni italiane ed europee, il Consorzio Italiano Biogas (Cib) ha presentato il suo manifesto programmatico al 2030. Questo manifesto pone lo sguardo alla valorizzazione del biometano come risorsa centrale per tutti i settori di utilizzo e, con una serie di proposte mirate, punta a raggiungere tutto il potenziale di produzione dal settore agricolo del biogas e biometano; un sistema flessibile per le connessioni alla rete del gas, con una maggiore interoperabilità tra le reti di distribuzione e trasporto, e a una valorizzazione della programmabilità degli impianti che producono energia elettrica e termica da biogas.
«Il settore sta dimostrando un dinamismo straordinario, ma è essenziale lavorare affinché i cantieri riferiti alla misura biometano Pnrr che in questi mesi si sono aperti e quelli che si apriranno a breve possano concludersi nei giusti tempi», spiega il presidente del Cib Piero Gattoni, che continua: «La proposta che abbiamo immaginato per garantire la stabilità del nostro settore va nella direzione di garantire a tutti, anche a quelli che hanno partecipato al quinto e ultimo bando del Gse, di poter accedere alla misura del Pnrr, evitando così di disperdere risorse preziose. Una riflessione sulla scadenza del piano è resa necessaria per le tante richieste arrivate dal mondo produttivo che dimostrano la positività della direzione intrapresa. Questo segnale potrebbe essere un volano positivo per gli investimenti che però dovrà essere accompagnato dalla definizione di un quadro normativo post-Pnrr che favorisca lo sviluppo del biometano e del biogas nella traiettoria delineata dal Pniec: 5 miliardi di metri cubi al 2030. Il 2025 deve essere davvero l’anno del fare: è il messaggio che lanciamo qui da Biogas Italy».
Uno dei temi principali che ha aperto la prima giornata dell’evento è stato il ruolo fondamentale dell’agricoltura nella sfida alla decarbonizzazione. Maria Michela Morese, Energy team leader and senior natural resources officer Fao, intervenendo in collegamento, ha approfondito l’impatto delle crisi globali sulla sicurezza alimentare, mettendo in luce l’importanza delle tecnologie innovative per sostenere l’agricoltura. Sul punto, è intervenuta anche Diana Lenzi, presidente della Fondazione Farming for Future, che ha illustrato le azioni strategiche per rafforzare la sovranità nazionale nel settore agricolo, con particolare attenzione alla diffusione delle tecnologie e al loro accesso da parte delle aziende agricole. Un tema ripreso durante il dialogo con i ricercatori universitari e le testimonianze dirette di diverse aziende agricole italiane, socie del Cib, che hanno raccontato sfide e opportunità della transizione tecnologica.
È intervenuto anche il vice ministro dell’Economia e delle finanze, Maurizio Leo, che ha commentato la recente decisione dell’Agenzia delle entrate sulla tassazione della produzione di biogas, una questione che le aziende agricole attendevano da anni: «Con l'Agenzia delle Entrate abbiamo voluto fare chiarezza e dopo una serie di approfondimenti abbiamo definitivamente chiarito che la quota incentivo della tariffa omnicomprensiva non deve essere assorbita dalla tassazione. E questa è la linea direttrice che vogliamo imprimere a tutta la nostra riforma fiscale e ridurre la pressione fiscale».
Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, è intervenuto con un videomessaggio sottolineando il ruolo strategico del settore agricolo nella produzione energetica: «Il biogas rappresenta una grande opportunità per il settore primario e l’Italia è considerata un pilastro del sistema europeo. Abbiamo finanziato 22.000 imprese con il Pnrr che guardano al Biogas come un’opportunità. Il settore dell’agricoltura è un settore che dà tanto ma che deve avere redditualità. Le linee guida della politica agroalimentare guardano all'Italia e da essa traggono ispirazione. Siamo consapevoli dell'importanza dell'Europa, ma anche del fatto che senza l'Italia l'Europa non può avanzare: è un percorso da compiere insieme».
Attualmente il settore produce circa 750 milioni di Smc/anno di biometano grazie al decreto biometano 2018 e con i primi quattro bandi Pnrr sul biometano raggiunge 1,8 miliardi di Smc/anno, per un obiettivo finale di 2,8 miliardi di Smc/anno al fronte del pieno dispiegamento del PNRR. Questi risultati alimentano le stime ottimistiche del Cib, che prevede di raggiungere il target del Pnee di 2.3 miliardi di Smc di biometano entro il 2026. Inoltre, le stime portano a ritenere che dei 700 impianti di biometano alla fine del Pnrr, circa 300 deriverebbero da conversioni (il 42% del totale), ponendo nuove sfide per lo sviluppo del sistema di rete di trasporto. Senza contare le opportunità legate allo sviluppo del settore del biogas agricolo che oggi vede all’attivo più di 1800 impianti, in attesa dei risultati del bando del Gse sul decreto Fer2.
