Al nucleare di Meloni e Pichetto Fratin non ci crede nemmeno Rampelli
Intervenendo agli Stati Generali sull’Ambiente di Fratelli d’Italia, il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia ha detto che «Sul nucleare ci sono due vie davanti all’Italia, la fissione e la fusione. Sulla prima ben vengano la ricerca e il coinvolgimento di Eni ed Enel nei consorzi che gestiscono fuori dall’Italia questa tipologia di produzione, ma sono certo che non sarà possibile realizzare reattori nucleari sul nostro territorio, grandi, piccoli o medi che siano. Non riusciamo nemmeno a individuare i siti per lo stoccaggio dei rifiuti sanitari a bassissimo contenuto di radioattività, figurarsi una centrale…».
Poi, in una dichiarazione a Staffetta Quotidiana, Rampelli è stato anche più drastico: «Il nucleare in Italia non si farà mai più».
Per i parlamentari del Movimento 5 Stelle nelle commissioni ambiente e attività produttive di Camera, dpo le dichiarazioni di Rampelli, che sono molto diverse da quelle pronunciate dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla COP29 di Baku, «E’ sempre più evidente il cortocircuito tra diversi esponenti della maggioranza sulla propaganda che loro stessi hanno intrapreso da mesi sul nucleare. Passiamo dalle dichiarazioni di Pichetto Fratin, che ogni giorno annuncia piani sull’imminente il ritorno della stagione nucleare in Italia, a quelle di Rampelli, che a margine degli Stati generali dell'Ambiente dell'energia del suo partito, FdI, fa coming out sulla sua contrarietà dichiarandosi convinto che il nucleare in Italia non si farà mai più».
I deputati M5S ricordano che «Ieri in commissione Ambiente al Senato è arrivato anche lo stop all'emendamento di FI che proponeva di stipulare accordi ad hoc per l'incenerimento e lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi all'estero. Un tutti contro tutti, ridicolo. Forse stanno iniziando a capire anche loro che si tratta di un’opzione inattuabile e contro ogni logica, che oltretutto gli italiani non vogliono perché la ritengono rischiosa oltreché costosa».
I pentastellati concludono: «Il nucleare oggi non può rappresentare una soluzione ai problemi energetici e climatici che ci ritroviamo ad affrontare, anzi ne aggiungerebbe di nuovi. Ideologici non siamo noi che vogliamo al centro dell’agenda di governo l’ambiente e una transizione ecologica giusta, ma chi, come loro, nega l’emergenza climatica globale, che ha effetti devastanti anche sul nostro Paese. La smettano di prendere in giro i cittadini!».