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Deposito nazionale delle scorie nucleari, il governo: «Nessuna scelta già fatta»

Dopo le proteste i ministeri assicurano: «Procedura trasparente e aperta ai cittadini»
 |  Nuove energie

Probabilmente in seguito alle proteste che stanno montando in Sardegna e in altre aree che sembrerebbero “vocate” (80/90 in una dozzina di Regioni), i ministeri dell’ambiente e dello sviluppo economico in una nota congiunta dicono che «Non é stata scelta ancora alcuna area per il deposito delle scorie nucleari. La procedura per definire il luogo che dovrà ospitarlo segue fin dal suo avvio un iter trasparente e aperto al massimo coinvolgimento di cittadini e istituzioni locali. In questo momento sono in corso le valutazioni tecniche dei ministeri competenti, Ambiente e Sviluppo, sulla Carta Nazionale (CNAPI) redatta da Sogin che individua le aree potenzialmente idonee, nell’ordine di alcune decine dislocate in varie regioni italiane, seguendo i criteri dettati dalle linee guida dell’Ispra, che agisce quale Autorità per la sicurezza nucleare nazionale. Il testo verrà trasmesso nuovamente a Sogin, che lo renderà pubblico nel tempo necessario ad adeguarlo alle prescrizioni dei dicasteri. Seguirà una fase di consultazione pubblica della durata di quattro mesi, cui prenderanno parte le regioni e gli enti locali interessati, i rappresentanti dei cittadini e la comunità scientifica».

La nota dei due ministeri ricorda che «E’ previsto per settembre-ottobre di quest’anno il Seminario nazionale indetto da Sogin e la conseguente redazione della Carta delle aree idonee (CNAI), in cui è individuata una rosa ristretta di realtà locali tra quelle che, rispondendo ai criteri tecnici previsti, avranno proposto la loro candidatura.Il testo verrà trasmesso entro i successivi novanta giorni al Ministero dello Sviluppo per l’approvazione finale dell’area di destinazione dei rifiuti nucleari, che avverrà di concerto con il ministero dell’Ambiente e acquisito il parere dell’Ispra. Solo nel caso in cui non si dovesse registrare il necessario consenso su un luogo verrà istituito un comitato interministeriale che, nel rispetto delle osservazioni tecniche e del confronto con le realtà territoriali, sarà chiamato a individuare la zona idonea».

Facendo chiaramente riferimento alle preoccupazioni di associazioni, comitati locali e sindaci delle aree che sono state indicate da diverse fonti come possibili sedi, il comunicato congiunto assicura che «Non può esistere dunque allo stato attuale alcuna decisione presa in merito al comune in cui sorgerà il deposito nazionale di scorie nucleari: c’è piuttosto un percorso con tempi e responsabilità certe che ha come presupposto irrinunciabile la piena partecipazione delle comunità locali nell’individuazione del sito».

L’impressione è che comunque, passate le elezioni regionali, su questa vicenda, che tira in ballo la scomodissima eredità del fallimentare nucleare italiano, ne vedremo delle belle

Redazione Greenreport

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