
Spalma incentivi: via libera del Senato, entro il 24 agosto il testo definitivo

Il testo del Decreto Legge Competitività approvato dall’aula del Senato mercoledì 24 luglio, ha accolto l'emendamento, firmato da relatori delle commissioni Industria e Ambiente, Massimo Mucchetti e Giuseppe Marinello, che introduce tre opzioni a disposizioni degli operatori del settore delle rinnovabili. Gli operatori di impianti fotovoltaici sopra 200 kWp, potranno dunque dal 1 gennaio 2015 scegliere tra tre diverse alternative:
- spalmare l'incentivo su 24 anni (invece che su 20), ricalcolandolo secondo una percentuale di riduzione che va dal 25% per un periodo residuo di 12 anni, al 17% per oltre 19 anni rimasti;
- mantenere il periodo di incentivazione a 20 anni, ma rimodulare le tariffe in modo che siano più basse durante i primi anni mentre nei successivi sarà effettuato un conguaglio. Le percentuali, che devono essere fissate dal MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico) entro il 1 ottobre 2014, devono garantire che -in caso di adesione di tutti gli aventi diritto all'opzione- si generi un risparmio da 600 milioni l'anno per il periodo 2015-2019, rispetto all'erogazione prevista con le tariffe vigenti.
- mantenere il periodo di incentivazione a 20 anni ma con una tariffa ridotta, per il periodo residuo di incentivazione, di una percentuale proporzionale alla potenza dell’impianto (6% per gli impianti da 200K w a 500 K w;8% per gli impianti da 500Kw a 900 Kw;10% per gli impianti di potenza nominale superiore a 900 Kw).
Agli operatori che non dovessero aver comunicato la scelta al GSE entro il 30 novembre 2014, sarà applicata automaticamente la terza opzione.
Tra le novità introdotte vi è anche una sorta di cartolarizzazione delle quote residue degli incentivi che i soggetti titolari di impianti di produzione elettrica da rinnovabili potranno adottare.
I beneficiari di incentivi pluriennali per il fotovoltaico potranno infatti “cedere una quota di detti incentivi, fino all'80%, ad un acquirente selezionato tra i primari operatori finanziari europei“.
L'acquirente dovrà essere scelto con una procedura competitiva stabilita dall'Autorità e dovrà mettere a disposizione almeno 30 miliardi di euro per l'acquisto di quote di incentivi. Per le tariffe onnicomprensive erogate ai sensi del quinto Conto Energia (DM 5 luglio 2012) le riduzioni saranno applicate alla sola componente incentivante (calcolata secondo l’art. 5, comma 2, del DM 5 luglio 2012).
La norma dovrà adesso affrontare l’esame della Camera per essere convertita in legge entro il 24 agosto e sembra assai probabile che, visti i tempi strettissimi, sarà sottoposta al voto di fiducia.
Critiche ancora le associazioni direttamente interessate, che hanno sempre sottolineato il rischio che una modifica in corso d’opera dei contenuti e delle clausole dei contratti in essere, potrebbe innescare numerosi contenziosi.
Proprio nei giorni di approvazione del testo in Senato un gruppo di 30 operatori internazionali che hanno investito più di 4 miliardi di euro nel fotovoltaico italiano, hanno scritto una lettera al premier Matteo Renzi attraverso le pagine del Corriere della Sera, in cui esprimevano la delusione e indicavano i rischi che questo provvedimento retroattivo potrebbe produrre.
«Siamo davvero delusi del Decreto #spalmaincentivi –scrivono i 30 operatori- che taglia retroattivamente la remunerazione degli investimenti fatti fino ad oggi nel settore, perché è un provvedimento inutile e dannoso, portato avanti a testa bassa senza ascoltare le molte voci contrarie. Un provvedimento che non potrà garantire i risparmi in bolletta promessi dal Suo Governo, ma che produrrà un danno forse irreparabile alla reputazione del Paese».
«Se non ci saranno ripensamenti –scrivono ancora- non potremo che agire legalmente, ma soprattutto i nostri azionisti bloccheranno qualsiasi altro investimento infrastrutturale in Italia, non essendo assicurata la stabilità normativa a lungo termine».
