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Celle a combustibile e idrogeno: l’Ue continua a crederci

 |  Nuove energie

Per rafforzare la ricerca industriale e l’innovazione in tutta l’Unione è stata istituita l’impresa comune “Celle a combustibile e idrogeno 2”. Con regolamento pubblicato sulla gazzetta ufficiale europea di sabato l’Ue sostituisce con la nuova la precedente  impresa a “Celle a combustibile e idrogeno”.

Le iniziative tecnologiche congiunte sono state introdotte nel Settimo programma quadro come una delle modalità per istituire partenariati pubblico-privato nel settore della ricerca a livello europeo.

Rappresentano un sistema per coordinare le attività di ricerca in modo da rafforzare lo Spazio europeo della ricerca e contribuire al conseguimento degli obiettivi europei in materia di competitività.

Le tecnologie per le celle a combustibile e l'idrogeno costituiscono soluzioni promettenti a lungo termine per la produzione energetica.

Possono essere utilizzate in tutti i settori economici e presentano un'ampia gamma di vantaggi per la sicurezza dell'approvvigionamento, i trasporti, l'ambiente e l'utilizzo razionale delle risorse. E dovrebbero svolgere un ruolo importante nella transizione dell'UE verso una società a basse emissioni di carbonio.

L’impresa comune “Celle a combustibile e idrogeno” -  istituita nel 2008 del Consiglio - ha dimostrato il potenziale dell’idrogeno come vettore energetico e delle celle a combustibile come convertitori di energia. Un potenziale che può offrire una via verso sistemi ecocompatibili che siano in grado di ridurre le emissioni, aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti energetici e stimolare l’economia. Inoltre, la valutazione intermedia dell’impresa comune ha evidenziato che tale impresa è servita da piattaforma per creare un partenariato forte, mobilitare finanziamenti pubblici e privati e favorire il coinvolgimento dell’industria, in particolare delle Pmi. Ha pure suggerito un aumento delle attività di produzione, stoccaggio e distribuzione di idrogeno, che è stato inserito tra i nuovi obiettivi da perseguire. Per questo l’Ue ha ritenuto opportuno che l’ambito di ricerca dell’impresa comune continui a essere sostenuto allo scopo di sviluppare un portafoglio di “soluzioni pulite, efficienti e sostenibili fino alla loro introduzione sul mercato”.

E dato che l’impresa comune “Celle a combustibile e idrogeno” è stata costituita per il periodo fino al 31 dicembre 2017 per continuare a sostenere il programma di ricerca l’Ue ha istituito la nuova impresa.

La prosecuzione dell’azione di sostegno dovrà essere attuata attraverso una struttura e regole più adeguate allo scopo volte ad accrescere l’efficienza e garantire la semplificazione. Per questo l’impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» dovrà adottare un regolamento finanziario adeguato alle sue esigenze specifiche.

Per raggiungere i propri obiettivi, è opportuno che la nuova impresa comune fornisca sostegno finanziario principalmente sotto forma di sovvenzioni ai partecipanti a seguito di inviti a presentare proposte aperti e competitivi. È opportuno che i contributi dei membri diversi dall’Unione e delle loro entità costitutive o affiliate non si limitino solo alla copertura dei costi amministrativi dell’impresa comune e al cofinanziamento richiesto per la conduzione di azioni di ricerca e innovazione sostenute dalla medesima impresa. I loro contributi dovrebbero ricomprendere anche le attività supplementari.

Le specificità del settore delle celle a combustibile e dell’idrogeno, in particolare il fatto che si tratti ancora di un settore prematuro che non registra un chiaro rendimento sugli investimenti e i cui principali benefici sono solo di natura sociale, giustificano il fatto che il contributo dell’Unione è più alto rispetto a quello prestato dai membri diversi dall’Unione.

L’impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» dovrebbe inoltre utilizzare mezzi elettronici gestiti dalla Commissione per garantire l’apertura e la trasparenza e agevolare la partecipazione.

Eleonora Santucci

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