Emilia-Romagna, contro le specie aliene Legacoop porta in tavola il sugo al granchio blu
A oltre un anno dall'invasione del granchio blu nell'area del Delta del Po – poi proseguita dalla Toscana fino alla Sardegna e oltre –, grazie a Legacoop è stata presentata oggi in Emilia-Romagna una nuova campagna per portare questa specie aliena sulle tavole degli italiani.
Originario delle coste americane che si affacciano sull’oceano Atlantico e presente da almeno 70 anni nel Mediterraneo – dove probabilmente è arrivato trasportato nelle acque di zavorra delle navi –, il granchio blu (Callinectes sapidus), è oggi una delle specie aliene più dannose per l’Italia.
«Nel recente al Dl Agricoltura finalmente il granchio blu è stato considerato un problema ambientale, e quindi è stato istituito un commissario straordinario, sono stati stanziati aiuti alla filiera ittica per contrastare la crisi economica», spiega Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare.
In questo contesto, Legacoop scende in campo al grido di granchio blu sei cotto, nel tentativo di replicare quanto già avviene Oltreoceano: grazie alla sua abbondante presenza e al gusto delle carni, il granchio blu viene pescato e consumato in grandi quantità – principalmente negli Stati Uniti e in Messico – tanto che ogni anno ne vengono prelevate 58.000 tonnellate.
Una filiera di settore può sbocciare anche in Italia? «L’idea di voler fare entrare il granchio blu nella nostra cultura alimentare, obiettivo dell’iniziativa – sottolinea Maretti – è un atto concreto per provare, quanto meno, a trarre un piccolo vantaggio da quella che è una vera e propria emergenza».
L'iniziativa promuove l'utilizzo del granchio blu pescato e raccolto dai pescatori delle cooperative dell’Emilia-Romagna e che prevede il coinvolgimento degli hotel e dei ristoranti della costa emiliano-romagnola, proponendo alla clientela un piatto a base di granchio blu.
Prodotto fresco, pulito pronto a essere cotto, e sughi: questa la proposta. «Far crescere il consumo di granchio blu con l’offerta di un prodotto già pronto ad essere cucinato – argomenta Maretti – potrà dare anche un piccolo sollievo economico agli allevatori di molluschi alle prese con uno stravolgimento dell’ecosistema che ha portato di fatto all’azzeramento della produzione di vongole veraci e ha messo in ginocchio i pescatori. Un’iniziativa, questa della Romagna, che potrebbe fare da apripista per iniziative simili anche in altre regioni d’Italia con il coinvolgimento delle nostre cooperative».
L’iniziativa è stata presentata oggi a bordo della Motonave Bella Rimini, da Legacoop Agroalimentare e Cooperativa Casa del Pescatore di Cattolica, in collaborazione Ecomondo, Legacoop Emilia-Romagna e con i pescatori del Consorzio Pescatori di Goro (Co.Pe.Go), Cooperativa la Vela, Cooperativa pescatori di Cervia, Casa del pescatore di Cesenatico e Cooperativa Lavoratori del Mare di Rimini.
Oltre al granchio blu, gli altri due prodotti ittici protagonisti del progetto sono la cozza romagnola (mytilus galloprovincialis) e la vongola romagnola (chamelea gallina), messi a rischio dal crostaceo.
Ma si tratta solo di un primo passaggio. La campagna di promozione e valorizzazione dei prodotti ittici dell’Emilia-Romagna e della specie alloctona callinectes sapidus, finanziata nell’ambito del Piano Nazionale della pesca e dell’acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole e della Sovranità Alimentare – annualità 2024 - verrà presentata alla Commissione Europea il 30 maggio a Svendborg in Danimarca, in occasione dell’European Maritime Day (evento annuale che celebra la giornata marittima europea). È prevista la stampa di adesivi e vetrofanie che consentiranno di identificare gli hotel e i ristoranti aderenti all’iniziativa, depliant informativi e gadget per i più piccoli. E verrà promossa sui media nazionali e internazionali grazie al Patrocinio della Regione Emilia-Romagna, Comune di Rimini, Comune di Cesenatico, Comune di Goro e il supporto del Galpa/Flag Costa dell’Emilia-Romagna.