
Prosharks per salvare gli squali del Mediterraneo

Squali, razze e chimere del Mar Mediterraneo sono fortemente minacciati: circa il 71% delle specie è a rischio a causa della pesca eccessiva. Come spiegano all’ Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IRBIM), «Il Mediterraneo è un hotspot di biodiversità per gli elasmobranchi, con 88 specie appartenenti a 26 famiglie, caratterizzate da una vasta gamma di diversità funzionale che spazia da piccole razze bentoniche e squali demersali a grandi predatori apicali, come lo squalo bianco, il mako, lo squalo martello, ecc. Tuttavia, tale diversità è stata profondamente erosa in molti settori del Mediterraneo, dove la maggior parte di queste specie è già scomparsa o, se ancora presente, si trova a livelli di abbondanza molto bassi. Questa situazione allarmante, che sta generando una crescente preoccupazione pubblica sullo stato dei Condritti mediterranei, richiede l’applicazione di strategie di conservazione adeguate per ricostituire le popolazioni impoverite. Tuttavia, l’attuazione delle misure di conservazione è spesso ostacolata dalla mancanza di conoscenze sulla biologia ed ecologia delle specie, nonché da informazioni sulle loro preferenze di habitat, distribuzione spaziale e comportamento migratorio».
Per questo ha preso ufficialmente il via il progetto innovativo “Living on the extinction edge: bridging knowledge gaps to PROtect threatened coastal SHARKS in the central Mediterranean Sea” (PROSHARKS), finanziato dal ministero dell'università e della rRicerca nell'ambito del programma PRIN 2022, dedicato alla conservazione degli squali demersali nel Mediterraneo, e coordinato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn (SZN) con la partecipazione dell'università politecnica delle Marche e del CNR IRBIM.
ALLA SZN confermano che «Gli squali e le razze del Mediterraneo stanno affrontando una crisi senza precedenti: più del 50% delle specie è a rischio a causa della pesca eccessiva, delle catture accidentali e della perdita di habitat. Il Mediterraneo, un tempo hotspot di biodiversità per questi animali, ha visto una drastica riduzione delle popolazioni di elasmobranchi, con molte specie ormai scomparse o presenti in numeri estremamente ridotti. PROSHARKS si propone di affrontare questa emergenza studiando in particolare gli squali palombo (Mustelus mustelus, M. punctulatus e M. asterias) nel Canale di Sicilia, una delle aree del Mediterraneo dove queste specie mantengono popolazioni vitali».
Combinando dati di tagging satellitare archivistico, analisi degli isotopi stabili, genetica delle popolazioni e la conoscenza ecologica locale dei pescatori (Local Ecological Knowledge, LEK) per identificare le preferenze di habitat delle specie e studiare la loro connettività spaziale attraverso lo Stretto di Sicilia. Questa regione marina è una delle poche aree rimanenti nel Mediterraneo che ospita ancora popolazioni vitali di Mustelus, rendendola estremamente importante dal punto di vista della conservazione. PROSHARKS stabilirà una base di conoscenze solida per valutare lo stato delle popolazioni di palombi e proporre misure di gestione efficaci. Il progetto punta a: Identificare aree chiave per la conservazione, come zone di riproduzione e di accrescimento; Definire la connettività genetica delle popolazioni e proporre misure tecniche di gestione; Valutare l'impatto dei cambiamenti climatici sulla distribuzione futura delle specie.
PROSHARKS identificherà le misure di gestione e protezione più appropriate (ad esempio, chiusure alla pesca spazio-temporali) per Mustelus (smooth-hounds) nello Stretto di Sicilia, con l’obiettivo di invertire il declino delle loro popolazioni e sensibilizzare pescatori locali e opinione pubblica sulla conservazione degli squali mediterranei.
