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Gli albatros dalla coda corta che nidificano nella minuscola isola di Torishima sono in realtà due specie diverse?

Nuove sorprendenti informazioni genetiche e gli albatros portati quasi all’estinzione sono ancora più a rischio
 |  Natura e biodiversità

Lo studio “Evidence of historical pairing between two cryptic species of Short-tailed Albatross”, pubblicato su Avian Conservation and Ecology  da  Masaki Eda e Hiroe Izumi del Museo dell’università di Hokkaido e da Satoshi Konno, Miwa Konno, Yuki Watanabe e Fumio Sato del Yamashina Institute for Ornithology, rivela che le due popolazioni di albatros dalla coda corta (Phoebastria albatrus) che nidificano nell’isola vulcanica di Torishima sarebbero in realtà due specie criptiche diverse.  

Torishima (Isola degli uccelli in giapponese), di appena 4.79 km2, fa parte delle isole Izu, e sorge a 373 miglia (600 km) al largo di Tokyo, di cui fa parte amministrativamente, Torishima è il principale  dei due unici siti di riproduzione rimasti per l' albatro dalla coda corta, l’’atro sono le isole Senkaku/Diaoyu/Tiaoyutai, amministrate dal Giappone ma rivendicate sia dalla Repubblica popolare cinese che da Taiwan.  

L'isola di Torishima venne abitata nel periodo Meiji  (1868 – 1912) dagli operai che lavoravano alla raccolta del guano dei moltissimi albatros dalla coda corta nidificanti. Ma i Phoebastria albatrus venivano anche catturati per le loro piume e la loro sorte venne segnata da dall’uomo d’affari Han-emon Tamaoki che sbarcò a Torishima nel 1886 e nel 1887 fondò la Tamaoki Shokai (Compagnia Tamaoki) che fino al 1922 uccise circa 5 milioni di albatros dalla coda corta portandoli quasi all'estinzione, una situazione dalla quale non si sono ancora ripresi. Nel 1902 la popolazione umana dell’isola - 150 abitanti – venne cancellata da una grande eruzione vulcanica e Torishima non fu mai ripopolata. Nel 1947 la Japan Meteorological Agency realizzò sull’isola una stazione meteorologica e di ricerca vulcanica, ma fu abbandonata nel 1965 a causa dell'attività vulcanica e dei terremoti.

Dagli anni '30 del secolo scorso, lo Yamashina Institute for Ornithology protegge le specie di  uccelli marini locali, in particolare l'albatro dalla coda corta, che nel 1933 era stato ridotto a circa 50 esemplari.  Nel  1954 Torishima e i suoi scogli e isolotti sono stati dichiarati santuario protetto degli uccelli e nel 1965 Monumento naturale nazionale protetto che è poi entrato a far parte del Parco nazionale Fuji-Hakone-Izu. L’isola può essere visitata solo da ricercatori con permesso speciale e lo sbarco sull'isola è molto difficile a causa del mare agitato e della mancanza di spiagge o strutture adatte. Le barche turistiche che portano i turisti intorno all'isola per vedere gli uccelli sono popolari, ma non è consentito sbarcare sull'isola. I ricercatori normalmente si recano su Torishima con un elicottero noleggiato dal governo.

Le ripetute eruzioni vulcaniche dal 1939 al 2002 hanno riportato la flora di Torishima alle fasi iniziali della successione ecologica e la maggior parte della parte centrale dell'isola è ricoperta di cenere vulcanica e rocce. In questo ambiente remoto, estremo e inospitale vivono diverse decine di migliaia di coppie nidificanti dell'uccello delle tempeste di Tristram (Hydrobates tristrami) e di altri uccelli come l’urietta del Giappone (Synthliboramphus wumizusume), l'albatro dai piedi neri  (Phoebastria nigripes), il gheppio (Falco tinnunculus) e il passero solitario (Monticola solitarius), anche per questo è stata riconosciuta come Important Bird Area (IBA) da BirdLife International.

Ma la popolazione dell'albatro dalla coda corta ha impiegato molto tempo a riprendersi anche per la predazione che subisce da parte dei ratti neri (Rattus rattus), gli unici mammiferi rimasti sull'isola.

La scoperta del nuovo studio rende questa minuscola isola sperduta nell’oceano Pacifico ancora più importante e gli albatros dalla coda corta di due specie diverse ancora più rari e a rischio.

I ricercatori giapponesi spiegano che «Quando si verifica un contatto secondario tra specie sorelle allopatriche, si prevedono diverse conseguenze evolutive, come il rafforzamento dell’isolamento riproduttivo, la speciazione ibrida, la despeciazione, l’ibridazione introgressiva o la formazione di una zona ibrida stabile».  I recenti studi hanno rivelato che «L'albatro dalla coda corta comprende due specie criptiche (tipo Senkaku e tipo Torishima) che si riproducono simpatricamente su Torishima. Gli uccelli inanellati (nati a Torishima) e non inanellati (probabilmente nati nelle isole Senkaku) si accoppiano in modo reciprocamente assortitivo nella colonia di Hatsunezaki (creata artificialmente nel 1995) a Torishima. Tuttavia, le osservazioni di alcune coppie con anelli e senza anelli suggeriscono una possibile ibridazione tra le due specie criptiche».

Per chiarire il grado di ibridazione, i ricercatori giapponesi hanno analizzato le sequenze di DNA microsatellitare e della regione di controllo del DNA mitocondriale 2 (CR2) di pulcini delle colonie di Hatsunezaki e Tsubamezaki (la colonia originale scoperta nel 1951) e di uccelli non inanellati di Hatsunezaki e scrivono che «In generale, sia le sequenze CR2 che i microsatelliti hanno rivelato la differenziazione genetica tra gli immigrati dalle isole Senkaku (uccelli non inanellati) e i pulcini nati a Tsubamezaki. Questi risultati supportano l'esistenza di due specie criptiche. Ogni pulcino ottenuto da quattro coppie di genitori inanellati e non anellati a Hatsunezaki mostrava un'elevata percentuale di alleli provenienti da una sola popolazione. Al contrario, alcuni pulcini di Tsubamezaki avevano una proporzione media di alleli di entrambe le popolazioni».

La riproduzione di uccelli non inanellati dal piumaggio subadulto, che erano probabili immigrati dalle isole Senkaku, è stata osservata a Hatsunezaki ma non a Tsubamezaki.  Per questo i ricercatori pensano che «A Torishima l'accoppiamento interspecifico si sia verificato in passato ma raramente nelle ultime generazioni, suggerendo un rafforzamento storico dell'isolamento riproduttivo».

Per confermare se questo isolamento riproduttivo si sta rafforzando in un’isola così piccola sono necessari ulteriori studi sul DNA microsatellite dei pulcini di Hatsunezaki. In alternativa, i ricdercatori ipotizzano che ci sia stato un isolamento pre-accoppiamento quasi completo tra le due specie, ma la scarsità di uccelli di tipo Senkaku a Torishima ha facilitato l’ibridazione.

Redazione Greenreport

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