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Il Parco francobollo di Portofino è illegittimo. Il Tar dà ragione agli ambientalisti

Va ripristinata la perimetrazione a 5mila ettari individuata da Ispra. Sconfitti il presidente della Regione Toti, il ministero dell’ambiente e i Comuni
 |  Natura e biodiversità

Il primo a dare la notizia è stato il direttore della Lipu Danilo Selvaggi sulla sua pagina Facebook: «Abbiamo vinto (Lipu, Legambiente, Wwf) il ricorso contro i tagli al Parco di Portofino, voluti da cacciatori, pescatori eccetera e assecondati da Ministero dell'Ambiente e Regione Liguria. Il Parco ritorna alle dimensioni originarie. La vicenda non è conclusa ma è importantissimo dimostrare che non posso fare ciò che vogliono e come vogliono. Non possono tagliare i parchi, ridurre le tutele, cancellare le conquiste, riproporre modelli distruttivi e culture distruttive. La natura protetta è realmente un bene superiore, perché fa bene a tutti, indistintamente. Grazie all'avvocato Riccardo Lertora e all'intero team tecnico-giuridico. Non ci fermiamo».

In una nota congiunta, Legambiente, Lipu e Wwf evidenziano che «dalla sentenza emerge chiaramente la gravità dell’azione del ministero il quale ha accolto le richieste del presidente della Regione Liguria determinando la riduzione dei confini dell’area protetta. Una riduzione disposta in violazione delle valutazioni scientifiche e delle norme tecniche, solo per assecondare le richieste di alcuni centri di interesse, come il mondo venatorio, che si oppongono a ogni forma di protezione della natura, considerata alla stregua di un parco giochi privato, Abbiamo più volte, nel corso della procedura, richiamato il ministero alla propria responsabilità segnalando queste macroscopiche anomalie. Lo stesso è stato fatto da alcuni Comuni dell’area che hanno espressamente chiesto di essere inclusi nel territorio del Parco. auspichiamo che questa sentenza porti il ministero e le istituzioni nazionali e locali a dialogare con chi è portatore di interessi che riguardano l’intera collettività».

Il presidente di Legambiente Liguria Stefano Bigliazziaggiunge: «Siamo soddisfatti della sentenza abbiamo sempre ritenuto che fosse sbagliato contro la scienza e contro l’interesse della Liguria un parco così piccolo. Sarebbe stato il più piccolo parco italiano. Credo che sarebbe nell’interesse della Liguria averlo ancora più grande, ma va già bene così, c’è una perimetrazione fatta da Ispra, che è un organo scientifico di persone competenti del Ministero e il Tar ha detto che andare contro quella perimetrazione è illegittimo».

I ricorsi contro la decisione della Regione di ridurre i confini (mantenendo per il Parco nazionale quelli già in vigore nel parco regionale) erano due: quello presentato da Legambiente, Lipu e Wwf e un altro da Verdi Ambiente e Società – Vas  e dall'Associazione Gli Amici del Monte di Portofino, che esulta: «Contro l’arroganza dei “poteri forti”, il Tar della Liguria ci ha dato ragione su tutti i fronti. Il parco nazionale di Portofino torna ai confini previsti da Ispra, cioè su 11 comuni). Azzerato il decreto emesso dal ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin che si era lasciato convincere dall’ostinazione anti-parco del governato della Liguria Giovanni Toti. Abbiamo vinto contro l’arroganza di chi – anche tra gli amministratori locali – ha tentato di oscurarci e ci ha fatto guerra per anni (leggi: comuni di Santa Margherita Ligure, ovvero Donadoni, e Portofino».

Daniele Granara, legale di Verdi Ambiente Società Vas e Amici di Portofino , ha commentato: «Meno male che c’è la Magistratura. Ora la Liguria ha una prospettiva di sviluppo straordinaria con un parco nazionale più grande, come deve essere, tutelando il territorio, ma aiutandone lo sviluppo sostenibile e la crescita e il rilancio turistico, con potenzialità enormi se si pensa a un collegamento, naturale, con l’altro parco nazionale della Liguria, quello delle Cinque Terre. La sentenza del suo ricorso evidenzia che il decreto ministeriale che aveva creato il miniparco sia ritenuto priva di fondamento. Il Tribunale spiega che la perimetrazione provvisoria del Parco deve essere ancorata a una valutazione tecnico scientifico, che è stata fatta proprio nel 2017 dall’Ispra e che quella valutazione non possa essere messa in discussione da una valutazione non tecnico-scientifica, come quella politica, e senza motivazioni fondate su evidenze scientifiche. Il parco nazionale di Portofino ha cominciato il suo iter sette anni fa. l’amministrazione regionale ha tergiversato così tanto che sono passati sette anni, il parco nazionale è istituito, ma dobbiamo ancora discutere sulla perimetrazione provvisoria».

La giunta di centro-destra della Regione Liguria. terremotata dall’inchiesta della guardia di finanza che ha portato agli arresti domiciliari per il presidente Toti, sembra però non voler farsene una ragione: il presidente della Regione ad interim, il leghista Alessandro Piana sta valutando un ricorso al Consiglio di Stato, mentre i deputato il deputato Francesco Bruzzone, punto di riferimento delle associazioni venatorie, non l’ha presa per niente bene: «I confini del Parco di Portofino devono assolutamente rimanere quelli storici. Voglio invitare il ministero dell’Ambiente a prendere una decisione in sintonia con la volontà di chi abita e di chi vive quotidianamente il territorio in questione».

Eppure dalla sentenza del TAR emerge chiaramente «la gravità dell’azione del Ministero il quale ha accolto le richieste del Presidente della Regione Liguria determinando la riduzione dei confini dell’area protetta da 5.363 ettari a circa 1500 ettari. Questa enorme riduzione dei confini dell’area protetta, fatta coincidere perlopiù con un territorio già protetto a livello regionale, è stata disposta dal Ministero in violazione delle valutazioni scientifiche e delle norme tecniche, solo per assecondare le richieste di alcuni centri di interesse, come il mondo venatorio, che si oppongono ad ogni forma di protezione della natura, considerata alla stregua di un parco giochi privato».

Bigliazzi conclude ricordando alla politica ligure e nazionale che «abbiamo visto, purtroppo, che spesso l’ambiente è stato vittima di decisioni di questa giunta regionale inopportune, in qualche caso oggetto di indagini. A prescindere dalle indagini, noi crediamo che fossero decisioni profondamente sbagliate. Faccio un discorso che riguarda il rilievo dell’ambiente. Tutti dobbiamo renderci conto che da quando è stato votato in Costituzione, da tutti i partiti, è diventato un bene ancora più importante di prima, sempre più tutelato, e dobbiamo renderci conto che è fondamentale tutelarlo, ed è negli interessi delle popolazioni che abitano nelle nostre regioni, nel nostro caso la Liguria. La falsa idea che stare nel parco è un danno, è una falsa idea molto antiquata, che non tiene conto invece delle esigenze attuali, delle tutele, dei finanziamenti che si riescono a avere anche dall’Europa, e quindi della possibilità enorme di sviluppo che dà un parco. Lo sviluppo non è costruire. Il vero sviluppo è uno sviluppo sostenibile, ragionato, un turismo ragionato, sostenibile, è tutela del territorio, tutela della natura. E’ avere la bellezza e non costruire per costruire. L’economia cresce sull’ambiente e oltretutto un paese come l’Italia che ha delle bellezze storiche e naturali enormi, se non capisce che la prima cosa che deve fare è tutelare questa bellezza, si suicida. Riemergono, invece, discorsi vecchi, e purtroppo si fa fatica a far digerire il valore dell’ambiente su tutti i piani, anche economici. O, meglio, nei momenti alti si riesce perché la riforma costituzionale che mette l’ambiente tra i principali interessi e diritti dei cittadini è stata votata da tutti. Se si fanno ragionamenti alti lo capiscono tutti, ma quando si entra nel particolare scatta il “sotto casa mia no, perché altrimenti non riesco a costruire quella cosa che mi interessa” o “penso di avere difficoltà a mettere a posto il tetto"».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.