
Come tutelare la biodiversità urbana in occasione del restauro di edifici storici? Il caso dell’antica abbazia florense in Calabria

Un caso concreto di tutela e conservazione della biodiversità urbana in Italia. In occasione dei lavori di ristrutturazione dell’unico “Monumento Vivo” della Calabria, l’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore, grazie all’interlocuzione tra il Glc Lipu Sila, l’amministrazione comunale e le imprese coinvolte si è potuto raggiungere l’importante risultato, un esempio virtuoso della sana ecologia urbana replicabile certamente in altri contesti.
L’antica Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore è stata edificata nel cuore della Sila dall’abate Gioacchino da Fiore a partire dal 1215. Si tratta di uno degli edifici religiosi più imponenti e importanti della Calabria, inoltre, da qualche anno è anche il primo e unico “Monumento Vivo” della regione. In Italia c’è un’associazione “Monumenti Vivi – Siti importanti per la Fauna” che ha come scopo la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente, con particolare riferimento alle specie animali che utilizzano i “Monumenti Vivi”, intesi come edifici (palazzi monumentali, chiese, torri, campanili, varie altre costruzioni) utilizzati dalle specie come sito riproduttivo o come area di rifugio. L’interesse per i Monumenti Vivi comprende l’ambito interdisciplinare concernente la biologia della conservazione (gestione delle specie animali), l’architettura (buone pratiche per la gestione e ristrutturazione dei monumenti) e l’economia (turismo naturalistico e culturale).
Nel 2020 ho provveduto a definire l’elenco delle specie di avifauna selvatica nidificanti nel complesso dell’Abbazia Florense, così da poterla proporre ed iscriverla nei siti “Monumenti Vivi”, scoprendo di fatto che è stato il primo sito in Calabria e attualmente ancora l’unico censito nell’ambito di questo ambizioso progetto. Successivamente, intorno all’Abbazia, ho svolto anche il progetto UrBio “Monitoraggio della biodiversità urbana”, con San Giovanni in Fiore, partito come primo e unico comune calabrese monitorato. La biodiversità ha un ruolo importante nell’ambiente cittadino, in quanto influenza il benessere e lo stato di salute ambientale e sociale delle città. Il sito dell’Abbazia Florense, per caratteristiche costruttive e per ubicazione, rappresenta un vero scrigno di biodiversità urbana, con innumerevoli microhabitat presenti da tempo immemore e che consentono a varie specie animali di rifugiarsi e riprodursi, in particolare uccelli.
Il caso più emblematico è la presenza di una storica colonia di uccelli appartenenti alla specie Taccola (Coloeus monedula). I corvidi nidificano in un’ala laterale del complesso abbaziale. Nello scorso mese di febbraio, il Glc Sila ha prodotto e inviato una dettagliata relazione tecnica, con proposte e soluzioni per salvare la colonia ed evitare la chiusura delle originarie buche pontaie, tutto ciò anche grazie alla proficua collaborazione tra il Glc e l’associazione “Monumenti Vivi – siti importanti per la fauna”. Immediatamente ho avviato un’intensa attività di interlocuzione e confronto con il comune di San Giovanni in Fiore e con il direttore dei lavori.
La grande disponibilità e sensibilità dimostrata sin da subito da parte del Comune, dal direttore dei lavori e da tutte le imprese coinvolte nel progetto, hanno permesso di raggiungere un importantissimo risultato in tema di concreta tutela e conservazione della biodiversità urbana. La storica colonia di taccole dell’Abbazia Florense è salva, le buche pontaie, così come costruite 810 anni fa, resteranno intatte per poter consentire alle taccole e ad altre specie di uccelli protette (piccoli passeriformi, rapaci notturni, rondoni) di vivere serene e in perfetta armonia con gli esseri umani, amici e non nemici! Un bel modello di convivenza e di grande rispetto per la natura.
Un esempio unico in tutta la Calabria di come sia possibile restaurare un monumento storico e religioso così prezioso e importante rispettando la natura, applicando i sani principi dell’ecologia urbana, fatta dall’insieme di pratiche che mirano a integrare in modo armonioso la natura, l'uomo e gli ambienti urbani, evitando che l'urbanizzazione sia dannosa per l'ambiente e per le stesse persone. Si tratta di una delle maggiori sfide ecologiche dei nostri tempi, considerato che il grande inurbamento sviluppatosi nel ventesimo secolo (e non ancora terminato) ha portato le città a diventare luoghi di altissima densità abitativa, grande consumo di natura e pratiche ecologicamente insostenibili. L’Abbazia Florense è uno dei 69 monumenti vivi censiti in Italia grazie al nostro impegno come Glc Sila, sicuramente da oggi potrà proporsi come caso-studio per le best practice adottate, in Italia e in Europa; un’esperienza positiva che ha permesso di ottenere risultati eccellenti nella conservazione della biodiversità urbana grazie all’interlocuzione tra studiosi di uccelli, tecnici, enti pubblici, imprese e associazioni. La natura e gli uccelli ringraziano!
