Fotovoltaico e biodiversità: un’alleanza che aiuta la natura
Il fotovoltaico è una delle tecnologie chiave per la transizione energetica, ma il suo impatto va ben oltre la produzione di energia pulita. Secondo il nuovo report del Wwf “Un'energia che fa bene alla natura: i benefici del fotovoltaico per la biodiversità”, questa fonte rinnovabile può contribuire in modo significativo alla tutela di piante, insetti impollinatori, suolo e piccoli vertebrati, generando vantaggi anche per le persone.
Il report, curato da Valerio Renzoni, entomologo e coordinatore Clima ed Energia di Wwf YOUng, evidenzia come gli impianti fotovoltaici modifichino parametri ambientali come temperatura, umidità e precipitazioni nelle aree sottostanti i pannelli, creando una varietà di microclimi. Questo fenomeno può favorire la crescita di piante autoctone adattate a tali condizioni e contribuire alla diversificazione degli habitat. Un mosaico di microhabitat può incentivare la presenza di specie vegetali diverse, con effetti positivi per l’ecosistema locale.
In ambito agricolo, il fotovoltaico può risultare particolarmente vantaggioso. La combinazione tra impianti solari e pratiche agricole, nota come agrivoltaico, può aumentare la produttività dei terreni del 60- 70% e incrementarne il valore economico del 30% rispetto all’agricoltura convenzionale.
Le alterazioni ambientali create dagli impianti fotovoltaici possono avvantaggiare anche gli insetti impollinatori, sia direttamente, attraverso la formazione di microhabitat adatti alla loro sopravvivenza, sia indirettamente, promuovendo la diversificazione della flora.
Un contributo importante in un momento in cui, secondo l’Iucn, circa il 10% delle specie di lepidotteri e apoidei è a rischio estinzione, nonostante il loro ruolo sia essenziale: in Europa, il valore economico dell’impollinazione animale è stimato in circa 22 miliardi di euro, di cui 2,5 miliardi solo in Italia.
Gli impianti fotovoltaici possono poi favorire l’accumulo di carbonio nel suolo grazie all’aumento della biomassa vegetale e del contenuto di carbonio organico del suolo nelle aree intorno ai pannelli. Questo processo contribuisce a contrastare la degradazione del suolo, un problema che nell’Unione Europea genera costi superiori ai 50 miliardi di euro all’anno.
La progettazione degli impianti può inoltre includere elementi utili alla fauna, come strutture per lo svernamento e la riproduzione, zone d’ombra e aree per il basking (esposizione al sole) dei rettili. L’integrazione di bacini idrici, siepi e filari di alberi può migliorare le condizioni di vita di anfibi e rettili, favorendo un equilibrio ecologico più stabile.
La combinazione con pratiche agricole sostenibili, la creazione di microhabitat per la fauna e la protezione della biodiversità sono solo alcuni degli esempi di come il fotovoltaico, se realizzato con criteri di sostenibilità, possa rappresentare una soluzione vincente per l’ambiente, conciliando la transizione energetica con la tutela della biodiversità.