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Il più grande iceberg del mondo minaccia la fauna selvatica della Georgia del Sud

Gli scienziati che stanno monitorando il viaggio di A23a lanciano l’allarme sulle conseguenze per gli animali delle cosiddette “Galapagos meridionali”. «Lo scioglimento di questi giganti di ghiaccio sta avvenendo a un ritmo accelerato a causa del cambiamento climatico»
 |  Natura e biodiversità

A metà dicembre, dopo decenni di ancoraggio sul fondo del mare e più recentemente di rotazione sul posto, ha iniziato ad andare alla deriva nell’Oceano Antartico. Ora, il più grande e antico iceberg del mondo, conosciuto come A23a, torna a far parlare di sé. Per due motivi. Il primo: nelle ultime ore è stata diffusa la notizia che dalla montagna di ghiaccio pesante quasi un trilione di tonnellate si è staccato un pezzo lungo circa 19 kilometri. Se in passato altri mega-iceberg erano caduti a pezzi abbastanza rapidamente nel corso di diverse settimane una volta che hanno iniziato a perdere massicce porzioni di ghiaccio, gli scienziati che stanno monitorando A23a avvertono che non è detto che anche in questo caso andrà così. 

Ed ecco il secondo motivo per cui ora si torna a parlare del più grande iceberg del mondo: in base alla traiettoria che ha preso e alle dimensioni che restano enormi, A23a andrà a impattare pesantemente sulla Georgia del Sud, minacciando seriamente la fauna selvatica della regione. Questo territorio britannico d’oltremare, situato nell’Antartide settentrionale, è stato soprannominato le “Galapagos del Sud” per via della sua straordinaria biodiversità. Ora, avvisano gli scienziati che stanno monitorando A23a, con la sua altezza di 40 metri e un peso stimato ancora poco meno di un trilione di tonnellate, questo "megaberg", nonostante alcuni rallentamenti nel suo percorso, ora sembra dirigersi direttamente verso l'isola della Georgia del Sud e potrebbe raggiungerla nelle prossime settimane. Qui trovano rifugio milioni di pinguini, foche e altri animali marini, che potrebbero vedere un compromesso il loro accesso alle aree di alimentazione e nidificazione se l'iceberg dovesse arenarsi nelle acque circostanti. 

Secondo Petra Heil, scienziata della divisione Antartica Australiana, è improbabile che l'intero A23a si incagli sull'isola, ma il suo avvicinamento potrebbe causare la sua frammentazione in pezzi più piccoli. Tuttavia, anche questi frammenti potrebbero rappresentare una minaccia, bloccando i percorsi naturali della fauna selvatica e ostacolando l'accesso degli animali al mare, da cui dipende il loro sostentamento. Un fenomeno naturale accelerato dal cambiamento climatico. 

Gli iceberg, pur rappresentando una minaccia per alcuni ecosistemi, svolgono anche un ruolo importante nel ciclo della vita marina, rilasciando nutrienti essenziali nell'oceano. Tuttavia, gli scienziati avvertono che il progressivo distacco e lo scioglimento di questi giganti di ghiaccio sta avvenendo a un ritmo accelerato a causa del cambiamento climatico.

Sue Cook, glaciologa dell'Università della Tasmania, ha spiegato che la perdita di iceberg di queste dimensioni è un fenomeno preoccupante. «Gli enormi blocchi di ghiaccio che si staccano dall'Antartide stanno diventando sempre più frequenti, segno di un ecosistema in trasformazione», ha dichiarato. Mentre il mondo osserva il viaggio dell'A23a, gli scienziati continuano a monitorare la sua traiettoria per valutare le possibili conseguenze per la Georgia del Sud e per l'ecosistema antartico nel suo complesso.

Redazione Greenreport

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