Bracconaggio, oltre 600.000 uccelli all’anno abbattuti illegalmente nella provincia di Brescia
Dicembre si è rivelato un mese nero per il bracconaggio nella provincia di Brescia, con un numero di atti illegali mai registrato prima e 5 bracconieri denunciati soltanto nell’ultima settimana.
Secondo lo studio “The Killing” di BirdLife International, nella zona vengono abbattuti illegalmente più di 600.000 uccelli all’anno. Oltre alla caccia ai piccoli uccelli, è emerso anche l’uso della vietata “Posta alla beccaccia” e sono stati monitorati attentamente i comportamenti illeciti nelle Zone di ripopolamento e cattura e nelle cosiddette “Aree rosse”, zone create per proteggere la fauna stanziale.
È stato determinante il contributo di numerosi cacciatori che hanno segnalato le attività illecite, rafforzando una collaborazione con le Guardie Wwf che diventa ogni anno più solida. Nonostante ciò, permane l’amarezza di fronte alla diffusione ancora massiccia di queste pratiche.
Tutti i cacciatori fermati avevano già abbattuto molti esemplari appartenenti a specie protette, utilizzando richiami acustici vietati. Tra le vittime del bracconaggio si contano pettirossi, verzellini, fanelli, frosoni, fringuelli e peppole.
Tutti i sequestri sono stati effettuati con il supporto delle forze dell’ordine, in particolare l’Arma dei Carabinieri e la Polizia Provinciale, alle quali il Wwf ha espresso un sentito ringraziamento per la loro collaborazione. La cittadinanza è invitata a continuare a segnalare eventuali episodi di caccia illegale o animali selvatici in difficoltà al numero antibracconaggio 3287308288 o attraverso la pagina Facebook delle Guardie Wwf Lombardia.
Questo dicembre lascia un bilancio amaro e conferma l’urgenza di intensificare gli sforzi per fermare un fenomeno che minaccia gravemente la biodiversità e il patrimonio faunistico locale.