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A Roma vivono più di 200 specie di api selvatiche

I parchi di Roma Natura danno rifugio a una notevole varietà di specie di api, molte minacciate di estinzione
 |  Natura e biodiversità

Enrico Ruzzier del dipartimento di scienze dell’università di Roma Tre e del Consiglio direttivo della World biodiversity association (WBA) racconta un aspetto poco noto della nostra capitale: «Roma, conosciuta in tutto il mondo per il suo patrimonio storico e culturale, custodisce anche un tesoro meno appariscente ma altrettanto prezioso: gli Apoidea Anthophila, meglio noti come api. Questi minuscoli ma instancabili insetti, fondamentali per la biodiversità e la sicurezza alimentare globale, trovano nella Capitale un inaspettato rifugio tra parchi, giardini storici e aree verdi urbane».

E’ quel che emerge dallo studio “The wild bees (Hymenoptera, Apoidea, Anthophila) of the urban nature reserves of Rome (Italy, Latium): a preliminary survey”, pubblicato d recentemente sul Biodiversity Data Journal da un team di ricercatori guidato da Lorenzo Fortini del dipartimento di Scienze dell’UniTre e che, oltre a Ruzzier comprendeva Maurizio Mei dell’università La Sapienza e Andrea Di Giulio di UniTre.

Lo studio evidenzia che «L'urbanizzazione è un fenomeno globale responsabile di processi negativi negli ecosistemi naturali, come il degrado, la perdita di habitat e la frammentazione. Grandi aree verdi urbane potrebbero, tuttavia, rappresentare un rifugio per specie animali, promuovendo la conservazione della biodiversità. Gli spazi verdi urbani possono anche fornire habitat utili per specie minacciate. Le api selvatiche sono tra gli insetti impollinatori più importanti ed efficienti e svolgono un ruolo indispensabile nel funzionamento dell'ecosistema. Circa la metà delle specie di api selvatiche europee sono state segnalate in Italia, rendendola un hotspot di biodiversità per questo gruppo di insetti. Negli ultimi anni sono stati condotti molti studi sugli insetti impollinatori, ma esistono pochi dati e una conoscenza incompleta sulle faune di api selvatiche in ambienti strettamente urbani. I dati faunistici georeferenziati sarebbero importanti per gli sforzi di conservazione e per comprendere gli effetti che grandi città come Roma potrebbero avere sulla diversità delle comunità di api selvatiche.

I ricercatori sottolineano che «Lo studio ha documentato la presenza di oltre 200 specie di api nelle riserve gestite da Roma Natura, circa un quinto di tutta la fauna italiana. Tra queste, alcune risultano rare, endemiche o incluse nelle categorie di rischio della Red List della IUCN. La ricerca, effettuata nell’ambito del National Biodiversity Future Center (NBFC), ha avuto il merito di aver prodotto più di 2000 record georeferenziati. Questi dati rappresentano una risorsa preziosa e una solida base per futuri studi e monitoraggi sugli impollinatori nella Capitale, contribuendo a una maggiore comprensione e tutela di queste specie fondamentali per l'ecosistema».

I ricercatori si sono concentrati sulla diversità delle api selvatiche e ne ha identificato 208 specie appartenenti a 36 generi e 6 famiglie. Tra le specie esaminate, una specie è stata classificata come in pericolo (EN) e 7 specie sono state classificate come quasi minacciate (NT) dalla Lista rossa europea delle api selvatiche. 24 specie sono nuove segnalazioni per l'area urbana di Roma.

Il campionamento è avvenuto da aprile a settembre 2022. La famiglia più rappresentata in termini di abbondanza è stata Halictidae , che rappresenta il 36% di tutte le api raccolte, seguita da Apidae (24% dei campioni), Andrenidae (17% dei campioni), Megachilidae (15% dei campioni), Colletidae (7% dei campioni) e Melittidae (1% dei campioni). La famiglia Megachilidae è stata la più ricca in termini di numero di specie, rappresentando il 25% del totale delle specie campionate».

I ricercatori concludono: «Questo studio ha rivelato che, data la sua combinazione unica di elementi naturali e semi-naturali incorporati nella matrice urbana, Roma ospita e offre rifugio a una notevole varietà di Apoidea Anthophila , tra cui molteplici specie minacciate. In particolare, la comunità di api probabilmente non è stata soggetta a nessuna particolare erosione in termini di ricchezza tra il 1997 e il 2022, indicando che l'attuale complessità e ripartizione delle aree verdi all'interno o ai margini di Roma hanno probabilmente tamponato alcuni dei fattori che causano il declino degli impollinatori. Tuttavia, da una prospettiva di conservazione, la protezione della fauna urbana deve passare attraverso l'adozione di corrette strategie di gestione e pianificazione del verde. Inoltre, le indagini faunistiche volte a indagare la diversità delle api negli ecosistemi urbani dovrebbero considerare l'"effetto isola di calore" che si verifica nei grandi centri urbani, un fenomeno che influenza la fenologia delle api e migliora la fioritura nelle piante in un contesto urbano. A questo proposito, sarebbe auspicabile un periodo di campionamento anticipato a febbraio e marzo per intercettare le specie più precoci, che probabilmente non abbiamo riscontrato nell'attuale indagine».

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Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.