Nuovi percorsi normativi per le Aree marine protette italiane
Il sottosegretario all'ambiente e alla sicurezza energetica, Claudio Barbaro, ha comunicato che «si è riunito il Tavolo tecnico di consultazione con le Aree Marine Protette presso la “Casa del Mare” sede delle Secche di Tor Paterno. L’appuntamento, richiesto dalla Consulta delle Amp interna a Federparchi ha visto una partecipazione numerosa con le rappresentanze degli enti direttamente coinvolti nella vita delle aree marine, la cui valorizzazione passa anche per nuovi percorsi normativi e conseguenti risorse».
Federparchi in una nota spiega che «l’incontro, svoltosi ad Ostia ha toccato anche i temi relativi all'importanza e il ruolo delle Aree marine protette alla luce degli obiettivi europei dell’agenda 30x30». Al tavolo hanno partecipato, oltre al Sottosegretario, il capo della Segreteria Ettore de Conciliis, il contrammiraglio delle Capitanerie di porto Francesco Tomas, il dirigente del Mase Antonio Maturani; il commissario di Roma Natura Marco Visconti; il presidente di Federparchi Luca Santini; il colonnello dei Carabinieri Forestali di Roma Giuseppe Lopez; il vicepresidente di Federparchi con delega alle Amp Rocky Malatesta; la vicepresidente di Federparchi Santina Grande; la direttrice di Marevivo Carmen Di Penta; Marco Mastriani, Amp Plemmirio (Siracusa); il direttore della Amp Regno di Nettuno (Napoli) Antonio Miccio; il presidente della Amp di Capo Milazzo Giovanni Mangano.
Federparchi spiega che «l’incontro è stata l’occasione per fare il punto anche sugli obiettivi delineati dalla Strategia Europea per la Biodiversità 2030 in base ai quali per la fine del decennio in corso occorre giungere al 30% di superficie protetta anche a mare, garantendo altresì la salvaguardia di almeno un terzo delle aree legalmente protette terrestri (incluse tutte le foreste primarie e vetuste) e marine.
La copertura nazionale di superficie protetta all'attualità è di quasi 4 milioni di ettari a mare, pari all'11,2% delle acque territoriali e della Zpe (Zona di protezione ecologica) italiane: per il raggiungimento dell'obiettivo del 30%, fissato vi è dunque la necessità di includere un ulteriore 19% di superficie marina. Da qui il ruolo fondamentale delle aree marine protette e della integrazione dei tanti siti marini della rete Natura2000».
Se ci possiamo permettere una chiosa, purtroppo l'11,2% di mare protetto italiano lo è in grandissima parte solo sulla carta, visto che comprende aree come il Santuario dei mammiferi marini Pelagos dove le protezioni sono meno che minime o siti di interesse comunitario a mare - per i quali l’Italia è anche sotto procedura di infrazione – che sono a loro volta poco più che un segno sulla carta e non hanno in atto reali misure di tutela delle specie target e per una pesca sostenibile.