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Come i cavolfiori si sono evoluti dai broccoli

Una mappa di variazione genomica che può fungere da genoma di riferimento di alta qualità
 |  Natura e biodiversità

Il cavolfiore, della famiglia delle Brassicaceae, è una specie coltivata in tutto il mondo per le sue sostanze nutritive e si ritiene che sia stato creato dai coltivatori di broccoli della regione mediterranea più di duemila anni fa. In tutto il mondo è conosciuto come cauliflower e l suo nome deriva dalla parola italiana cavolfiore, "fiore di cavolo".

Grazie all’analisi genetica, lo studio “Genomic analyses reveal the stepwise domestication and genetic mechanism of curd biogenesis in cauliflower”, pubblicato su Nature Genetics da un team di ricercatori cinesi e greci guidato da Rui Chen, Ke Chen, Xingwei Yao, Xiaoli Zhang dello State Key Laboratory of Vegetable Biobreeding dell’Accademia di scienze agricole di Tianjin, ha rivelato alcuni dei cambiamenti che il cavolfiore ha subito nel corso della sua evoluzione.

Nel corso del tempo, le piante di cavolfiore hanno subito molti cambiamenti che hanno portato alle centinaia di varietà moderne di diverse dimensioni e colori della “cagliata”, la testa del cavolfiore, un’infiorescenza. Il nuovo studio ha cercato di saperne di più sulla storia evolutiva del cavolfiore analizzando 971 genomi di cavolfiore e altre piante simili e realizzando così quella che i ricercatori cinesi descrivono come «una mappa di variazione genomica che può fungere da genoma di riferimento di alta qualità per il cavolfiore». Hanno anche scoperto che la pianta derivava dai broccoli e che la sua trasformazione nel cavolfiore è stata graduale.

Lo studio ha anche scoperto tre geni importanti nel passaggio evolutivo dai broccoli al cavolfiore: CAULIFLOWER1 (CAL1), CAL2 e FRUITFULL (FUL2) ed evidenziano che «svolgono un ruolo importante nella formazione dei vortici stretti che sono le caratteristiche principali della cagliata. Il team sino-ellenico ha anche scoperto altri 9 geni che sono collegati ad altre caratteristiche del cavolfiore e anche una proteina di zinco che svolge un ruolo importante nel controllare la crescita dello stelo.

I ricercatori concludono evidenziando che «la ricerca e le scoperte potrebbero svolgere un ruolo nei futuri programmi di selezione del cavolfiore , portando a piante più nutrienti o che utilizzano meno acqua o fertilizzanti».

Redazione Greenreport

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