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Scienziati e maori studiano il cetaceo più raro del mondo

La dissezione del mesoplodonte di Travers che si è spiaggiato a luglio in Nuova Zelanda potrebbe rivelare diversi misteri degli zifi
 |  Natura e biodiversità

E’ in corso all'Invermay Agresearch Centre di Mosgiel la dissezione del cetaceo più raro del mondo, un esemplare maschio di mesoplodonte di Travers (Mesoplodon traversii) lungo 5 metri trovato spiaggiato a luglio sulla costa di Taiari Mouth a Otago. In Nuova Zelanda per una settimana a partire da lunedì.
La straordinaria opportunità di esaminare il misterioso tohorā (balena) è guidata da Te Rūnanga o Ōtākou 8il concilio tribale maori locale) in collaborazione con il Te Papa Atawhai - Department of Conservation (DOC), Tūhura Otago Museum e Ōtākou Whakaihu Waka - University of Otago. Al DOC neozelandese sottoloneano che «Non si sa quasi nulla della specie. Dal 1800, solo altri 6 mesoplodonte di Travers sono stati documentati in tutto il mondo e tutti, tranne uno, sono stati scoperte ad Aotearoa - Nuova Zelanda. Questa è la prima volta che un esemplare completo è stato recuperato in buone condizioni per l'esame».
La presidentessa di Te Rūnanga o Ōtākou, Nadia Wesley-Smith, ha sottolineato che «L'opportunità di studiare il tohorā è un evento significativo per il mana Whenua (Popolo della Terra, ndr). Il tohorā consente al mana whenua di riconnettersi e applicare le conoscenze indigene e le pratiche culturali tradizionali che sono state tramandate di generazione in generazione. L'hapū (l'unità politica base della società maori, ndr) di Te Rūnanga o Ōtākou accoglierà ufficialmente il team di ricerca nel nostro Marae a Ōtākou e insegnerà loro i nostri protocolli consueti. In cambio, si sono offerti di invitare i nostri rakatahi (giovani) che lavorano nello spazio taiao (ambiente) per insegnare loro la dissezione dei cetacei. Ospiteremo anche Hori Parata di Ngāti Wai per condividere parte della sua vasta mātauraka (conoscenza) sul tohorā con i nostri whānau e gli scienziati».
Un team di ricerca che sta procedendo allo studio della carcassa del rarissiomo cetaceo è composto da scienziati internazionali e locali ed è guidato dal senior marine science advisor del DOC ed esperto di zifidi Anton van Helden. Gli scienziati del DOC, del Tūhura Otago Museum e della Ōtākou Whakaihu Waka University of Otago sono affiancati da tre biologi marini statunitensi: Joy Reidenberg, Michael Denk e Alexander Werth. La Reidenberg, anatomista della Icahn School of Medicine al Mount Sinai di New York, ha detto all’AP: «Quel che ci interessa non è solo come sono morti questi animali, ma come hanno vissuto. Scoprire come vivono ci fa sperare di trovare delle scoperte che possiamo applicare alla condizione umana».
Si pensa che i mesoplodonti di Travers vivano nel vasto Oceano Pacifico Meridionale, che ospita alcune delle fosse oceaniche più profonde del mondo. Gli zifi sono i mammiferi che si spingono più in profondità e più a lungo di tutti e i mesoplodonti di Travers potrebbero anche battere questi record già conosciuti per altre specie, visto che emergono molto raramente, il che aumenta il loro mistero.
Van Helden è convinto che «La dissezione fornirà informazioni di base sulla specie. Gli zifi sono il gruppo più enigmatico di grandi mammiferi del pianeta, sono subacquei di profondità che raramente si vedono in mare, il che presenta delle vere sfide per la ricerca su questi animali marini. La maggior parte di quel che sappiamo su questi cetacei sfuggenti deriva dall'esame di cetacei che sono arrivati a riva e sono morti. Questa è il più raro tra i rari solo il settimo esemplare conosciuto in qualsiasi parte del mondo, e la prima opportunità che abbiamo avuto di intraprendere una dissezione come questa. Potremo osservare le strutture utilizzate per la produzione del suono, la disposizione dello stomaco, che è unica per ogni specie di zifio, e persino confermare esattamente quante vertebre ha questa specie».
Oggi, il Tūhura Otago Museum ospita una tavola rotonda con i rappresentanti di Te Rūnanga o Ōtākou e il team di ricerca per discutere delle rivoluzionarie scoperte della prima dissezione in assoluto e dei legami culturali e del tikaka del tohorā.
Van Helden ha anticipato che «I risultati della dissezione potrebbero avere implicazioni sul modo in cui gestiamo le minacce umane che queste specie affrontano nel loro ambiente. Si tratta di un'opportunità straordinaria e di rilevanza mondiale».
Dopo la dissezione, Te Rūnanga o Ōtākou ha dato il permesso a Tūhura di conservare lo scheletro, ma conserverà il kauae (mascella) per scopi culturali. Il museo realizzerà una stampa 3D della mascella per scopi espositivi.

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.