Gli insetti sono capaci di fare previsioni
Secondo lo studio “Ants integrate proprioception as well as visual context and efference copies to make robust predictions”, pubblicato su Nature Communications da Océane Dauzere-Peres e Antoine Wystrach del Centre de recherche sur la cognition animale dell’université Toulouse III – Paul Sabatier (CRCA-CBI – CNRS/UT3), «Le formiche hanno capacità cognitive sufficientemente sofisticate da prevedere con precisione le conseguenze visive dei propri movimenti. In altre parole, anticipano come la loro rappresentazione visiva si trasformerà in base al loro movimento e a quel che percepiscono del loro ambiente». Si tratta di un risultato che mette in discussione i limiti cognitivi degli insetti, avvicinandoli ai vertebrati.
All’Université Toulouse III – Paul Sabatier ricordano che «Numerosi lavori sostengono non solo che i vertebrati ma anche alcuni invertebrati, in particolare i cefalopodi (come i polpi), i crostacei decapodi (granchi, aragoste, gamberi, gamberi) e alcuni insetti, sono in grado di rappresentare il mondo esterno, e quindi di "avere coscienza del mondo esterno", questo mondo».
Lo studio condotto dalla Dauzère e da Wystrach fornisce indizi in questa direzione affermando che «Le formiche sono in grado di prevedere ciò che osserveranno prima ancora di muoversi. La capacità di anticipare le conseguenze sensoriali delle proprie azioni è ormai considerata una funzione essenziale del sistema nervoso. La novità sta nel fatto che gli insetti, pur avendo un cervello rudimentale, fanno previsioni visive molto più sofisticate di quanto si pensasse in precedenza».
Per dimostrare questa ipotesi, i ricercatori francesi hanno utilizzato un dispositivo di realtà virtuale unico: e formiche sono state posizionate su una palla galleggiante che fungeva da tapis roulant quando camminavano, consentendo di registrare con precisione i loro movimenti. Allo stesso tempo, intorno a loro venivano proiettate immagini di un ambiente realistico in modo da seguire, o meno, il loro movimento.
La Dauzère spiega che «I risultati hanno rivelato meccanismi predittivi sorprendenti: le formiche adattano le loro aspettative visive in base al loro ambiente. Anticipano e calcolano mentalmente come la loro visione si trasformerà in base al loro movimento». Questa previsione non è una semplice registrazione meccanica ma un'anticipazione attiva che integra diverse informazioni sensoriali. Variando il peso della palla, gli scienziati hanno anche dimostrato che «La propriocezione – la percezione dei movimenti del corpo – svolge un ruolo cruciale in queste previsioni».
La Dauzère conclude: «Questo lavoro ci incoraggia a riesaminare la nostra comprensione delle capacità cognitive degli invertebrati. Suggeriscono che il cervello degli insetti esegua calcoli complessi, riducendo così la distanza significativa, spesso percepita, tra invertebrati e vertebrati, e invitandoci a ripensare le definizioni tradizionali di intelligenza».