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Al via sul campo a San Gimignano il progetto agricoltura polifunzionale integrata

Un modello esportabile di azienda che unisca apicoltura e coltivazioni per diversificare la redditività con l’ottimizzazione delle produzioni
 |  Natura e biodiversità
Al via sul campo a San Gimignano il progetto agricoltura polifunzionale integrata

L’azienda agricola Ganetti di San Gimignano (Si) ha ospitato l’incontro “Obiettivi, strategie e visita in campo a coltivazioni sperimentali e apiari”, iniziativa realizzata nell’ambito del progetto di cui è partner “API – Agricoltura Polifunzionale Integrata”, finanziato dalle Regione Toscana nell’ambito del PSR 2014-2020 – Misura 16.2 – Annualità 2022 – Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie. Partner di progetto sono: Amiata Bio (capofila); cooperativa agricola “Frantoio del Parco”, azienda agricola “Podere Poggio Olivo”, azienda agricola “Ganetti”, azienda agricola “Solaria”, Legambiente Festambiente APS, Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente Università di Siena, tutti impegnati a realizzare un percorso finalizzato a toccare con mano cosa si intende quando si parla di pratiche agricole integrate e realtà aziendali polifunzionali. Una full immersion in una realtà che unisce apicoltura e coltivazioni in una sinergia capace di diversificare la redditività attraverso l’ottimizzazione delle produzioni, includendo la valorizzazione dei sottoprodotti.

Rossana Suh di AmiataBio ha sottolineato che «Ieri abbiamo fatto tappa a San Gimignano presso l’azienda agricola Ganetti – ha dichiarato – per il primo appuntamento del progetto API. Obiettivo dell’iniziativa è stato quello di attivare percorsi di comunicazione, divulgazione e visitare i campi sperimentali in cui stiamo mettendo in pratica tecniche di agricoltura polifunzionale. Con noi, sono stati protagonisti dell’attività anche i ragazzi dell’istituto agrario di Siena e di Montalcino, la cui presenza è stata per noi fondamentale e a cui abbiamo mostrato di essere già oggi un modello esportabile».

Il progetto prevede di realizzare entro dicembre 2024 una serie di incontri di sensibilizzazione e formazione sul tema dell’agricoltura polifunzionale integrata con l’obiettivo di valorizzare l’apporto del sistema apistico alla produttività e all’eco-compatibilità aziendale. Allo stesso tempo, verranno portate avanti ricerche su come ottimizzare le pratiche apistiche con l’introduzione di essenze floristiche autoctone nei differenti ambienti pedoclimatici, sfruttando anche le aree marginali delle aziende. Uno scambio binario tra produzione ed ecosistema volto a innovare i sistemi aziendali con l’introduzione di nuove tecnologie. Con la creazione di una rete contratto saranno altresì valorizzati i prodotti ottenuti dal partenariato, ottimizzando il riutilizzo degli scarti della produzione e migliorando l’accesso al mercato dei prodotti apistici. 

Lorenzo Ganetti, dell’Azienda agricola Ganetti, ha spiegato che «La nostra è un’azienda di apicoltori già da anni e da tempo ci siamo accorti della presenza di problematiche sempre più importanti sul fronte apistico, sia per quanto riguarda la produzione che per l’incremento delle famiglie. Con il progetto API, attraverso la messa in campo di un sistema di agricoltura integrata, seminando ad esempio le essenze di Lupinella e di Sulla, ci siamo dati l’obiettivo di migliorare sia l’aspetto produttivo che quello del benessere delle api».

Tommaso Campani, dell’università di Siena, ha evidenziato che «Presso l’azienda agricola Ganetti a San Gimignano, ieri abbiamo presentato alle ragazze e ai ragazzi i campi sperimentali in cui sono state seminate nuove essenze floristiche utili per gli insetti impollinatori e, nello specifico, per le produzioni apistiche. Tale sperimentazione ci permetterà di aumentare il periodo di produttività delle api, garantire un afflusso di nettare per la produzione del miele per gli apicoltori e incrementare la presenza di impollinatori selvatici, fondamentali per l’impollinazione della maggior parte delle specie botaniche presenti in natura. Diversificando le specie botaniche, riusciremo a garantire gli approvvigionamenti per le api mellifere, offrendo allo stesso tempo ambienti di riproduzione, produzione e sostentamento a tante specie di impollinatori selvatici a rischio di estinzione. Tramite questa sperimentazione potremo altresì avere ottenere dati scientifici sullo stato di salute delle api mellifere che ci forniranno informazioni fondamentali per il prossimo futuro».

Angelo Gentili di Legambiente Festambiente, ha concluso: «Toccare con mano una realtà come quella raccontata oggi dall’azienda Ganetti rappresenta per il progetto API – Agricoltura Polifunzionale Integrata un primo e importante tassello attraverso il quale costruire il mosaico delle buone pratiche in fatto di sinergia tra agricoltura e apicoltura. Le pratiche agricole integrate e le realtà polifunzionali non sono futuribili, esistono già e meritano di essere raccontate e replicate, così come le buone pratiche capaci di coniugare sostenibilità economica e ambientale».

Redazione Greenreport

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