Sorpresa a Pianosa: si schiude anche il quinto nido di tartaruga marina
Mentre gli esperti del programma LIFE TurtleNest controllavano le tracce della schiusa del terzo dei 6 nidi depositati a Pianosa nell’estate 2024 dalle tartarughe marine Caretta caretta, i volontari dell’Associazione per la difesa dell’Isola di Pianosa hanno avvertito Isa Tonso, responsabile del progetto tartarughe marine di Legambiente e Parco Nazionale Arcipelago Toscano che anche dal quinto nido erano probabilmente nate – in anticipo sulla tabella di marcia pianosina – alcune piccole tartarughe marine. Cosa poi confermata anche dai detenuti del carcere di Porto Azzurro di stanza a Pianosa che collaborano con Legambiente e dalle Carabiniere forestali che sono prontamente intervenute.
Tutto quello che sta succedendo nei nidi di Pianosa è in qualche modo sorprendente: per ora si sono schiusi 3 nidi su 6, ma dal secondo e dal quarto non è emersa ancora nemmeno una tartarughina, mente dal quinto sono nati piccoli praticamente in contemporanea con il terzo nido depositato ben 12 giorni prima.
E il quinto nido, depositato da mamma tartaruga in mezzo al finocchio marino della piccola duna costiera di Cala Giovanna, che si riteneva uno dei più problematici, si è rivelato invece più prolifico degli altri: le tracce sulla sabbia testimonierebbero l’emersione di almeno una quindicina di tartarughine.
«Quella di Pianosa si sta rivelando una situazione molto particolare – sottolinea Isa Tonso – e che andrà studiata seguita attentamente nei prossimi giorni e poi verificata con lo scavo finale dei nidi che ci diranno quale sia stato il reale successo riproduttivo. Un lavoro che non sarebbe possibile senza i ricercatori delle università di Siena e Pisa, di Arpat e dell’istituto zooprofilattico, ma anche senza la citizen science dei nostri volontari, dell’Associazione per la difesa dell’Isola di Pianosa, dei detenuti e soprattutto delle Carabinieri forestali del Parco Nazionale di stanza a Pianosa che intervengono sempre con efficienza, puntualità e competenza per far rispettare le regole e tutelare le tartarughe marine e i loro nidi»