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Elettrodotto Tyrrhenian Link: al via il trapianto sperimentale di Cymodocea nodosa

Terna pianterà circa 20.000 talee in tre aree di 1200 m2 nell’approdo di Fiumetorto (PA)
 |  Natura e biodiversità

Terna ha avviato le attività di trapianto sperimentale di Cymodocea nodosa vicino all’approdo di Fiumetorto, nel Comune di Termini Imerese (PA), dell’elettrodotto sottomarino Tyrrhenian Link che consentirà a Terna di collegare la Sicilia con la Sardegna e la penisola italiana attraverso un doppio cavo sottomarino lungo circa 970 chilometri e con e 1000 MW di potenza, un’opera infrastrutturale strategica per il sistema elettrico italiano nell'ambito degli obiettivi di transizione energetica fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Il collegamento migliorerà la capacità di scambio elettrico, favorirà lo sviluppo delle fonti rinnovabili e l’affidabilità della rete.

La Cymodocea nodosa è una pianta acquatica autoctona del Mar Mediterraneo che svolge un ruolo fondamentale per l’ecosistema marino e che è protetta dall’Unione europea perché protegge le coste  dall'erosione e di difende la biodiversità, oltre a catturare la CO2.

Terna spiega che «Il progetto di riposizionamento, che ha una valenza prettamente sperimentale non essendo mai stato effettuato per questa specie, su così larga scala e in mare aperto, è stato seguito in ogni sua tappa da personale Terna esperto e qualificato, in collaborazione con CoNISMa (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare) ed ECON s.r.l. (Sistemi avanzati per l’Ambiente) e condiviso con il MASE (Direzione Generale Tutela della Biodiversità e del Mare) attraverso il supporto di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Nel dettaglio, il trapianto prevede il reinserimento nell’ecosistema marino di circa 20.000 talee su circa 1200 m2 di fondale, ad una profondità di 10 metri, utilizzando tecniche sperimentali che perseguono i più elevati standard di sostenibilità ambientale e consentono di raggiungere il miglior risultato possibile. L’attività si svolge in due fasi: un trapianto iniziale di 800 m2 e, dopo due anni, un secondo intervento per altri 400 m2 che beneficerà delle esperienze maturate attraverso il riutilizzo dei fattori sperimentali che avranno mostrato i migliori risultati negli anni precedenti. Gli Operatori Tecnici Subacquei (OTS), esperti nel trapianto di fanerogame e guidati sul campo da biologi in possesso della medesima qualifica, seguiranno due diverse modalità di combinazione di tre fattori sperimentali: la tipologia del picchetto usato per assicurare i segmenti di fanerogama al fondale (plastica biodegradabile o acciaio zincato), la lunghezza dei singoli segmenti di fanerogama da reimpiantare (corti o lunghi) e la loro disposizione sul fondale (lineare e parallela alla batimetria o in forma curva o di anello)».

Una volta completo il trapianto di Cymodocea nodosa  inizierà un piano di monitoraggio ambientale quinquennale per seguire la riuscita nel tempo delle operazioni, attraverso un protocollo di campionamento. Si tratta di un intervento che complessivamente seguirà un percorso di studio e analisi di 6 anni e che secondo Terna «Porterà a risultati dall’elevato valore scientifico e divulgativo, contribuendo ad arricchire la poca letteratura ad oggi presente sulla materia e gettando le basi per nuovi sviluppi dell’azione di restauro ambientale delle fanerogame marine.

Redazione Greenreport

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