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La comunicazione degli scimpanzé selvatici somiglia alla conversazione umana

Un nuovo studio dimostra che gli scimpanzé selvatici condividono lo stesso stile di conversazione vivace degli esseri umani
 |  Natura e biodiversità

I ricercatori hanno passato decenni a registrare il comportamento di 5 comunità di scimpanzé selvatici (Pan troglodytes) dell'Africa orientale. nelle foreste pluviali e nei boschi dell'Uganda e della Tanzania: Budongo Conservation Field Station, Greater Mahale Ecosystem Research and Conservation field station, Kibale Chimpanzee Project e Kalinzue field station.

. Hanno catalogato oltre 8500 gesti di oltre 250 individui per creare il più grande database mai creato di gesti degli scimpanzé.  Il nuovo studio “Chimpanzee gestural exchanges share temporal structure with human language”, pubblicato su Current Biology da un team di ricercatori  britannici, svizzeri, statunitensi e giapponesi  ha  utilizzato questo database sulla comunicazione gestuale degli scimpanzé selvatici per dimostrare che i gesti degli scimpanzé e il linguaggio umano condividono le stesse strutture conversazionali. 

I ricercatori ricordano che «Uno dei tratti distintivi della conservazione umana è il rapido rispetto dei turni.  In genere gli esseri umani lasciano passare solo 200 millisecondi tra la fine della frase di un parlante e la risposta dell'altro. Questi "vuoti" di conversazione sono così brevi che non abbiamo il tempo di elaborare mentalmente l'ultima parola pronunciata da qualcuno prima di iniziare a rispondere».

Una delle autrici dello studio, la primatologa Catherine Hobaiter, della School of Psychology and Neuroscience dell’università di St Andrews sottolinea che «E’ sorprendente vedere quanto fossero simili i tempi tra gli scimpanzé e gli esseri umani e che, proprio come noi, a volte gli scimpanzé si interrompevano a vicenda a metà di un gesto.  Gli scimpanzé avevano una gamma più ampia di tempistiche: gli intervalli andavano dall'interruzione del segnalatore 1600 millisecondi prima che terminasse il gesto, fino a 8600 millisecondi di risposta.  Questo potrebbe essere dovuto al fatto che gli scimpanzé si trovavano in un ambiente naturale, a differenza degli umani che sono stati osservati, e quindi potevano esprimere una gamma più ampia di comportamenti, a volte interrompendosi a vicenda e altre volte impiegando molto tempo per rispondere». 

La struttura della conversazione è un universale umano, ma mostra anche variazioni culturali. In tutto il mondo, le conversazioni in lingue diverse mostrano intervalli di tempo simili tra i turni di conversazione. In alcune lingue, questi "intervalli" di conversazione sono più brevi o più lunghi. Una ricerca del Max-Planck-Institut für Psycholinguistik  dimostra che il tempo medio impiegato dai parlanti giapponesi per intervenire è di 7 millisecondi, mentre i danesi impiegano 470 millisecondi. 

I ricercatori evidenziano che «La natura universale di questa struttura di conversazione suggerisce che questo aspetto chiave dell'uso del linguaggio si sia evoluto molto tempo fa e prima che emergesse il linguaggio come lo conosciamo noi. Ma era una questione aperta se fosse condiviso in altre specie».

Il principale autore dello studio, il biologo Gal Badihi della Facoltà dell’università di St Andrews, dice che «Non sappiamo ancora quando si siano evoluti questi modelli di tempistica delle conversazioni umane e per quale motivo. Osservare specie più distanti tra loro sarà un ottimo modo per comprendere meglio quando e perché queste regole conversazionali si sono evolute. Comprendere meglio gli scimpanzé e le loro interazioni è già di per sé interessante. E’ affascinante osservare come gli scimpanzé interagiscono tra loro e con il mondo. Le loro società sono molto simili alle nostre: trascorrono il tempo in grandi gruppi, si dividono in gruppi più piccoli e poi tornano insieme. La comunicazione aiuta gli scimpanzé a evitare i conflitti e a coordinarsi tra loro. I loro gesti consentono loro di comunicare su brevi distanze per raggiungere momentaneamente obiettivi sociali. Quindi uno scimpanzé potrebbe fare un gesto a un altro per dire che vuole del cibo, e l'altro potrebbe dargli del cibo o, se si sente meno generoso, rispondere facendogli un gesto per farlo  andare via. Potrebbero arrivare a un accordo su come o dove pulirsi. E’ affascinante e viene fatto in pochi brevi scambi di gesti. Questo è molto diverso dal modo in cui gli esseri umani normalmente usano le conversazioni: per scambiare idee sul mondo senza fare richieste specifiche al loro interlocutore».

Oltre a stabilire che la tempistica degli scambi gestuali degli scimpanzé è molto simile a quella dei linguaggi umani, i ricercatori hanno anche scoperto che gli scimpanzé mostrano piccole variazioni tra le comunità e la  Cat Hobaiter conferma: «Stiamo ancora cercando di capire il perché, ma gli scimpanzé di Sonso nella foresta di Budongo in Uganda sembrano essere dei “parlatori” lenti e impiegano del tempo per rispondere, mentre più lontano gli scimpanzé di Kanyawara sono più veloci!»

I team sperano di osservare questo fenomeno anche in altre scimmie e specie e sperano di capire perché esistono queste "conversazioni" gestuali, ad esempio se si tratta di chiarimenti o addirittura di negoziazioni tra gli scimpanzé.

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.