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Francia, dal 2026 vietati Pfas in tessuti e cosmetici. Greenpeace: «E il governo italiano che fa?»

L'Assemblea nazionale ha approvato una legge, sostenuta dalla sinistra e dalla coalizione di governo, che riguarda queste sostanze chimiche. L’associazione ambientalista: «Da noi il governo Meloni continua a non intervenire, nonostante la contaminazione diffusa delle acque potabili e i gravi casi registrati in alcune aree del Veneto e del Piemonte»
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

La Francia mette al bando tessuti e cosmetici contenenti Pfas. L’Assemblea nazionale ha appena approvato un progetto di legge, sostenuto dalla sinistra e dalla coalizione governo, che vieta dal 1° gennaio 2026 quelle categorie di prodotti contenenti le sostanze chimiche anche conosciute come «inquinanti eterni». Dal prossimo anno saranno dunque proibito l’uso di Pfas per cosmetici, prodotti a base di cera, impermeabilizzanti per abbigliamento, vestiti e prodotti tessili. La nuova normativa dà anche concreto seguito al principio «chi inquina paga» introducendo per le aziende una tassa sugli scarichi idrici industriali. Il testo è stato approvato consoli 51 voti contrari su 289 votanti e pone la Francia come il Paese più all’avanguardia in Europa per il contrasto all’inquinamento da queste sostanze pericolose. 

La notizia non è ovviamente passata inosservata in casa nostra. Dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. «Mentre la Francia mette al bando i Pfas in diverse categorie di prodotti e introduce numerosi interventi normativi in materia per proteggere la salute umana, in Italia il governo Meloni continua a non intervenire, nonostante la contaminazione diffusa delle acque potabili e i gravi casi di contaminazione in alcune aree del Veneto e del Piemonte». Denuncia Greenpeace per bocca di Ungherese: «Anche davanti a prove scientifiche sui gravi danni alla salute causati da alcuni Pfas, alcuni dei quali riconosciuti come cancerogeni, il governo italiano non fa nessun passo avanti per proteggere adeguatamente la salute pubblica e l’ambiente. Serve subito una legge nazionale per vietare l’uso e la produzione di Pfas».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.