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Nel Mar Baltico le autorità tedesche stanno tentando di rimorchiare in salvo la Eventin

Rischia di affondare un'altra petroliera, sospetti sulla "flotta ombra" russa

Occorre innalzare i livelli di sicurezza marittima, o si rischia di ritornare indietro di 30 anni rispetto alla Marpol
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

E ci risiamo, ancora una volta: una petroliera (oil tanker), la Eventin, battente bandiera panamense e lunga 273 metri, con un carico di greggio di circa 100.000 tonnellate, ci lascia col fiato sospeso e ci fa temere per il peggio. La petroliera, in avaria e senza governo, attualmente si trova davanti le coste tedesche del Mar Baltico: la Germania sta lavorando per mettere in sicurezza l’unità. Diverse fonti nordeuropee sostengono possa trattarsi di una nave della cosiddetta "flotta ombra" di Mosca, utilizzata per il trasporto di merci colpite dal blocco causato dall’embargo occidentale.

La petroliera Eventin, con circa 100.000 tonnellate di petrolio nelle cisterne, che si pensa provenga da qualche porto russo, ha subito una grave avaria in prossimità dell'isola tedesca di Rügen venerdì scorso; lo ha affermato il Comando centrale tedesco per le emergenze marittime (Ccme), equivalente grosso modo al Comando generale della nostra Guardia costiera. Dalla giornata di sabato 11 gennaio, tre rimorchiatori, inviati dalla Germania, stanno lavorando per rimorchiare in salvo la petroliera. La motocisterna Eventin risulta essere salpata da uno scalo russo ed era diretta in Egitto, secondo le notizie diffuse dal “Marine Traffic”, gruppo di monitoraggio navale solitamente molto attendibile.

A questo punto, richiamando alla memoria anche i recenti naufragi avvenuti nello stretto di Kerch, che collega il Mar Nero col Mar D’Azov, non possiamo non riflettere su un dato assai preoccupante: da quando i Paesi occidentali hanno sanzionato, tra l’altro, anche le esportazioni di petrolio russo, il Cremlino si è affidato per il trasporto a delle vecchie petroliere, alcune addirittura risalenti al periodo sovietico.   

Dall’ultimo comunicato stampa della Ccm si evince che i tre rimorchiatori stanno continuando a lavorare per tentare di rimorchiare l'Eventin verso il porto di Sassnitz, un porto di Rügen, ma che le condizioni tempestose stanno "rallentando considerevolmente le operazioni di rimorchio".

Nessuna precisazione da parte delle Autorità tedesche se quel porto sia da considerarsi “Port refuge” così come prevede la normativa comunitaria di settore, né se la circostanza in esame abbia comportato la dichiarazione di emergenza baltica ed il contestuale coinvolgimento degli Stati baltici che aderiscono alla Helsinki Convention. Questi eventi potrebbero fornire un adeguato livello di conoscenza sullo stato di preparazione alla risposta previsto nei “Contingency planning” del Baltico marine pollution responding.

La frequenza degli accadimenti che si ripetono a brevi intervalli nei mari comunitari, così come nel Mar Rosso a causa degli attacchi degli Houthi alle navi in transito sotto le coste yemenite, ci deve spingere ad un’ulteriore riflessione sulla necessità di scongiurare ogni rischio che possa avere effetti sulla sicurezza ambientale dei mari coinvolti. Oltre ogni azione militare, di per sé portatrice di effetti nefasti sull’ambiente in genere, bisogna spingere Onu e Imo ad adoperarsi più di quando fatto fino ad oggi e a far sì che la salvaguardia dei mari diventi prioritaria.

Non mi soffermo sul disastro ambientale conseguente al possibile affondamento della petroliera Eventin, oltretutto, in un mare chiuso e delicatissimo come il Baltico; non possiamo che augurare ogni successo alle Autorità tedesche e buon vento agli equipaggi dei tre rimorchiatori che stanno operando ininterrottamente da giorni, in condizione di mare severo, per mettere in sicurezza la petroliera.

Aurelio Caligiore, Ammiraglio Ispettore del Corpo della Guardia Costiera

Da oltre trent’anni Ufficiale della Marina Militare del Corpo della Guardia Costiera, l’Ammiraglio Ispettore Aurelio Caligiore è da sempre impegnato in attività legate alla tutela dell’ambiente. Nell’ultimo decennio è stato Capo del Reparto ambientale marino delle Capitanerie di Porto (RAM) presso il ministero dell’Ambiente. Attualmente è Commissario presso la Commissione Pnrr-Pniec del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase).