Esplosione Eni a Calenzano, cosa fare per proteggersi dal rischio inquinamento: le indicazioni della Protezione civile
A seguito dell’incidente avvenuto nello stabilimento Eni di Calenzano (FI) di questa mattina, il Dipartimento della Protezione civile ha attivato l’Unità di crisi in collegamento con il Centro coordinamento soccorsi della Prefettura di Firenze e d’intesa con il tavolo è stata disposta la partenza di un team del Dipartimento per dare supporto alle autorità locali.
In un raggio di 5km dallo stabilimento è stato inviato il messaggio del sistema broadcast di allerta nazionale It-Alert, ed è la prima volta che questo strumento viene utilizzato in un caso reale.
«Il nostro sistema sanitario è impegnato in uno sforzo straordinario a seguito di quanto accaduto questa mattina a Calenzano». Così David Nucci, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche Interprovinciale Firenze-Pistoia: «Siamo accanto ai familiari delle vittime e delle persone ferite – prosegue Nucci – Per fronteggiare questa maxi emergenza, gli ospedali del territorio sono stati messi in massima allerta; l’ospedale di Careggi ha attivato il piano d’emergenza, sospendendo l’attività ordinaria e attrezzando le sale del pronto soccorso per accogliere i feriti. Ringraziamo tutti gli infermieri, i medici, i volontari, le forze dell'ordine e i Vigili del Fuoco impegnati nel soccorso».
«Al momento si raccomanda alla popolazione di non avvicinarsi al luogo dell’incidente e di trovare riparo in un luogo chiuso», dichiarano invece dalla Protezione civile, diramando al contempo sette indicazioni per minimizzare i rischi legati al potenziale inquinamento, che riportiamo qui di seguito in versione integrale.