Germania, appello in vista del voto: «La nostra prosperità dipende dalla protezione del clima»
Il 23 febbraio la Germania va al voto per il rinnovo del Bundestag, il parlamento del paese. E se la notizia che tiene banco in queste ore è il fatto che il partito di estrema destra Afd e la Cdu hanno votato insieme una mozione contro i migranti che prevede respingimenti e controlli permanenti alle frontiere, la sfida tra progressisti e conservatori tra poche settimane si giocherà molto anche sui temi ambientali. Alla vigilia del confronto, una serie di organizzazioni ambientaliste ha diffuso una nota congiunta per ribadire che «senza protezione del clima non c’è prosperità futura». Tra le sigle firmatarie del documento ci sono Greenpeace, Wwf, Nabu, Deutscher Naturschutzring (Dnr), Bund, Deutscher Umwelthilfe, Germanwatch. «Il tentativo di aggrapparsi ai modelli di business degli ultimi decenni il più a lungo possibile, invece di investire coraggiosamente nel futuro, è una dichiarazione di fallimento climatico ed economico», si legge nel documento che delinea i campi d’azione su cui dovrebbe invece muoversi il prossimo governo tedesco. Tra le richieste avanzate in vista della prossima legislatura c’è quella di dare priorità all’espansione delle energie rinnovabili, di mantenere il passo con la transizione verso sistemi di riscaldamento più puliti, di concentrarsi sui veicoli elettrici invece che sui combustibili sintetici e di consentire investimenti futuri, anche dal settore privato.
Spiega il presidente della Umweltdachverbandes Deutscher Naturschutzring: «Ci troviamo a un bivio e stiamo assistendo a un’ascesa di interessi economici fossili che si credevano ormai lontani, che ci infliggeranno grandi danni. Per evitare ciò, dobbiamo ora continuare coerentemente il percorso della decarbonizzazione in tutti i settori. Con il fallimento degli Stati Uniti, si è creata una lacuna che è catastrofica in termini di politica climatica, ma per noi deve essere una motivazione e un’opportunità per tornare a essere leader di mercato nelle tecnologie verdi». «La competitività delle economie tedesca ed europea dipende da sistemi energetici resilienti e da prezzi stabili e convenienti», afferma Sascha Müller-Kraenner, capo della ong ambientale Environmental Action Germany.
Anche la Stiftung für Klimaneutralität (Fondazione per la neutralità climatica), in un documento sulle priorità da perseguire nella prossima legislatura, mette l’accento sulla necessità di una «drastica revisione» degli strumenti di politica climatica. Spiega il co-direttore della fondazione, Rainer Baake. «La neutralità climatica, specialmente nel settore dell’edilizia e dei trasporti, può essere raggiunta solo se ci sono soluzioni per tutte le parti della società». In particolare, è probabile che l’aumento previsto dei prezzi per le emissioni di CO2 dal 2027 in poi metta ancora più in difficoltà le persone che guidano ancora con motori a combustione e riscaldano le loro case con il gas. Il giudizio favorevole sulla transizione energetica, che la stragrande maggioranza delle persone in Germania attualmente sostiene, potrebbe diminuire se le fasce di reddito più deboli dovessero affrontare maggiori difficoltà, avverte Baake. Fino ad ora gran parte del sostegno finanziario per l'azione per il clima - come le sovvenzioni per i veicoli elettrici - è andata ai più agiati. Pertanto, la Fondazione ha chiesto l'attuazione di un «bonus climatico» sociale da scalare in base al reddito, in modo che il sostegno finanziario raggiunga le persone che hanno più bisogno di aiuti di fronte all'aumento dei prezzi.
La Germania mira a ridurre le emissioni di gas serra del 65% entro il 2030. Pertanto, il prossimo periodo legislativo – che dura fino al 2029 – determinerà in gran parte se il paese raggiungerà o meno il suo obiettivo climatico per la data stabilita.