
Scandalo dell’olio adulterato. La Cina: «Noi non c’entriamo, è colpa di Taiwan»

Ma Xiaoguang, portavoce dell’Ufficio degli affari di Taiwan del Consiglio degli affari di Stato della Repubblica popolare cinese ha detto che «La parte continentale de la Chine non ha trovato alcuna traccia di importazione degli olii da cucina riciclati scoperti Taiwan. Un’inchiesta iniziale condotta dalle agenzie per il controllo di qualità, l’ispezione e la quarantena hanno dimostrato che la parte continentale della Cina non ha importato l’olio da cucina adulterato di Chang Guann Co».
La polizia di Taiwan ha smantellato una gang di 6 persone che aveva venduto centinaia di ti tonnellate di olio da cucina rioclato prodotto a partire da olii esausti dei ristoranti di Taiwan e addirittura da grassi di scarto di fabbriche di pellame di Kaohsiung e Pingtung.
Nello scandalo sono finiti giganti come 7-Eleven, Starbucks e Cafe' Express che nei loro punti vendita di Hong Kong vendevano torte prodotte utilizzando olio acquistato da quattro importatori di Hong Kong che si rifornivano proprio dall'azienda taiwanese Chang Guann, accusata di aver venduto 240 tonnellate di olio adulterato.
Tra i campioni analizzati dai cinesi, (che quando fa loro comodo dicono che Hog Kong e Taiwan non sono Cina…) è stata data particolare attenzione ai dolcetti della luna, mentre cresce la preoccupazione che lo scandalo possa far crollare le vendite dello yuebing, il dolce tipico di una delle feste più importanti in Cina, quella di autunno, che durerà fino al 15 settembre.
Tra le aziende sospettate c’era anche il gruppo Maxim's, una catena di pasticcerie regionale che produce 45 milioni di dolcetti della luna all'anno e che però come sembrano attestare le analisi cinesi) avrebbe utilizzato l'olio proveniente da uno degli importatori, la Urban Food, solo per produrre un determinato tipo di dolce già ritirato dl commercio, mentre i dolcetti della luna, non sarebbero stati prodotti con olio adulterato.
La banda di Taiwan è anche accusata di aver rivenduto alla Chang Guann Co., un noto fornitore di olio da cucina di Taiwan, 782 tonnellate di olio adulterato, 645 tonnellate sarebbero state rivendute come olio a base di lardo a 971 tra imprese alimentari e ristoranti,. L’olio adulterato potrebbe contenere una sostanza chimica cancerogena.
Intanto, in Cina l’Amministrazione generale di Stato per il controllo di qualità e la quarantena ha ordinato alle autorità locali di sospendere le procedure di ispezione riguardanti le imprese ed i ristoranti interessati i e di esaminare con attenzione la tracciabilità delle importazioni del passato. L’organismo di controllo cinese avverte: «Se verranno scoperti prodotti adulterati, saranno immediatamente richiamati e ritirati dalla vendita». Ma Xiaoguang ha chiesto che «Le autorità delle due rive (Cina e Taiwan, ndr) rafforzino la loro comunicazione, al fine di salvaguardare la salute dei compatrioti».
