L’Italia si tuffa con prudenza alla ricerca di materie prime critiche nei fondali marini
Il 14 giugno il ministero delle imprese e del made in Italy (MIMIT) e l’International Seabed Authority (ISA) hanno organizzato a Roma il simposio “Blue economy e il ruolo delle materie prime critiche nello sviluppo di economie oceaniche sostenibili: sfide, opportunità e innovazione» che ha riunito rappresentanti di alto livello di governi, istituzioni nazionali e internazionali, diplomatici, ricercatori, rappresentanti dell’industria scienziati provenienti da Europa, Asia Pacifico, Caraibi e Africa e altri stakeholders per discutere dell’importanza di risorse minerarie dei fondali marini profondi per un futuro a zero emissioni di carbonio e una Blue economy sostenibile.
I lavori sono stati aperti dal Capo di Gabinetto Federico Eichberg che ha evidenziato «L’importanza dei minerali critici per il raggiungimento degli obiettivi delle transazioni verdi e digitali», specificando che “solo la cooperazione Internazionale tra gli Stati può aiutare a raggiungere questi obiettivi. L’Italia continuerà a supportare il lavoro dell’ISA nel negoziare il Codice Minerario. l’estrazione mineraria in acque profonde si dovrà autorizzare solo dopo l’approvazione di una robusta ed adeguata regolamentazione internazionale che garantisca di prevenire le conseguenze dannose per l’ambiente dall’attività dell’uomo».
Eichberg ha espresso soddisfazione per «il crescente interesse al tema da parte delle imprese italiane augurandosi un maggiore coinvolgimento nelle attività di ricerca ed esplorazione nell’Area al fine di far avanzare la ricerca scientifica oceanica e lo sviluppo di capacità di sfruttamento delle risorse. Ciò anche in previsione di un futuro inserimento di queste attività nel Piano Mattei per l’Africa recentemente approvato dal governo italiano».
Alla luce della particolare importanza che la Dichiarazione Ministeriale del G7 Industria, Tecnologia e Digitale sotto presidenza italiana attribuisce all’unione delle forze per promuovere la collaborazione tra le parti interessate lungo le catene del valore, il simposio ha esaminato soluzioni tecnologiche che consentirebbero di utilizzare in modo sostenibile le risorse minerarie dell’area riducendo al minimo i danni ambientali.
Durante il simposio si sono tenute 5 tavole rotonde sul ruolo della Blue economy e delle materie prime essenziali nella strategia di politica industriale italiana: il ruolo delle risorse minerali critiche dei fondali marini per un futuro a zero emissioni di carbonio e un’economia blu sostenibile, la promozione di alleanze e partenariati a sostegno di un’agenda globale di ricerca sulle acque profonde per l’economia blu sostenibile, le materie prime critiche per le acque profonde e la protezione dell’ambiente e le soluzioni tecniche e tecnologiche per lo sfruttamento delle risorse dei fondali marini.
Il segretario generale dell'ISA, Michael Lodge, ha accolto con favore «l'impegno dell'industria italiana e delle agenzie governative nelle discussioni sul ruolo potenziale dei minerali delle acque profonde in un'economia blu sostenibile» e ha concluso: «Lo scopo principale del Codice minerario in fase di elaborazione da parte dell'ISA è quello di garantire l'effettiva protezione dell'ambiente marino attraverso la rigorosa applicazione di un approccio precauzionale allo sviluppo delle risorse presenti nelle profondità oceaniche. La tecnologia e l'innovazione, insieme alla ricerca scientifica, svolgeranno un ruolo determinante nel ridurre al minimo qualsiasi potenziale impatto ambientale negativo. Ciò richiede un'ampia cooperazione e collaborazione internazionale e maggiori investimenti nella scienza e nella tecnologia marina. Aspetto con impazienza un ulteriore impegno da parte dell’Italia nel lavoro dell’ISA, in particolare in relazione al nostro lavoro nell’ambito del Piano d’azione per la ricerca scientifica marina a sostegno del Decennio delle Nazioni Unite delle scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile e lo sviluppo delle capacità. Strategia».