
Agroforestazione, piantare alberi fa bene anche ai terreni agricoli

L’avanzata dei campi agricoli a livello globale, sempre più spesso destinati a foraggiare bestiame o biocarburanti invece che essere impiegati per sfamare direttamente le persone, si associa in genere all’ampliamento della deforestazione.
Esiste però un approccio totalmente diverso – quello dell’agroforestazione – che mostra come la coltivazione di alberi all’interno dei terreni agricoli comporta enormi benefici, anche se si tratta di un’attività ancora poco diffusa.
Lo dimostra il progetto per la riconversione agroecologica dell’agricoltura italiana Farming for Future, riassunta in dieci buone pratiche che il Cib (Consorzio italiano biogas) ha presentato oggi in occasione della partecipazione all’Ecofuturo Festival di Padova.
«Abbiamo scelto la cornice di Ecofuturo Festival per lanciare una delle azioni di Farming for Future perché da diversi anni è uno spazio che si fa portavoce delle esperienze dei nostri imprenditori agricoli e diffonde le buone pratiche agro ecologiche – commenta Piero Gattoni, presidente Cib – L’azione sull’agroforestazione è un tassello molto importante nel percorso di transizione tracciata dal progetto perché testimonia il lavoro svolto negli anni dagli agricoltori a presidio dei suoli e della salvaguardia della biodiversità dei territori, oltre ad essere una misura innovativa che contribuisce a combattere la crisi climatica».
L’agroforestazione rappresenta una scelta innovativa per le aziende agricole perché favorisce il ripristino e la conservazione della biodiversità ma soprattutto offre un contributo importante alle politiche di contrasto al cambiamento climatico. L'integrazione di alberi e colture agricole su una stessa superficie, infatti, permette di incrementare ulteriormente la cattura in modo stabile di CO₂ dall’atmosfera e lo stoccaggio di carbonio nel suolo, aumentandone la fertilità; si tratta quindi di una tappa molto importante nel percorso della “carbon farming”.
Più nel dettaglio, spiegano dal Cib, i moderni sistemi agroforestali permettono un recupero del territorio e del suolo che risultano più efficienti, produttivi e sani.
Innanzitutto, un punto a favore delle tecniche di agroforestazione è l’aumento sia della biodiversità fuori suolo, grazie a un maggior spazio sfruttabile da diverse specie animali e vegetali selvatiche, che della biodiversità nel suolo che beneficia dell’arricchimento dei nutrienti fornito in profondità dagli apparati radicali degli alberi.
L’agroforestazione, con la realizzazione dei cosiddetti “sistemi silvoarabili”, contribuisce poi ad attenuare le problematiche ambientali perché permette di massimizzare il sequestro di carbonio nei suoli: suoli sani e produttivi favoriscono la resilienza delle aziende agricole al cambiamento climatico. In più, la presenza degli alberi crea un microclima favorevole che riduce l'evapotraspirazione e ripara dal vento, migliora la qualità dell’acqua e la difesa delle falde, preservando la tutela del paesaggio nel suo insieme.
