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Il livello del mare aumenta a ritmo doppio rispetto al XX secolo: +21 centimetri dal 1900
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Il livello medio globale del mare è aumentato di circa 21 centimetri dal 1900, facendo registrare un progressivo ritmo accelerato. E ha raggiunto il suo valore più alto di sempre nel 2023. Secondo le analisi dell’Agenzia europea dell’ambiente (European environment agency, Eea) il livello del mare probabilmente aumenterà entro il 2100 di 0,28-0,55 metri rispetto alla media del 1995-2014 in uno scenario di emissioni molto basse (SSP1-1.9) e 0,63-1,02 metri in uno scenario di emissioni molto elevate (SSP5-8.5) entro il 2100. Non solo. Se in base ad altri studi con il connubio emissioni-clima il livello del mare rischia di salire di 2 metri entro il 2100, le simulazioni dell’Eea riguardanti il livello medio globale del mare (Global mean sea level, Gmsl) che includono la possibilità di una rapida disintegrazione delle calotte polari proiettano un aumento fino a 5 metri entro il 2150.
Il fatto non è solo che nel 2023 il Gmsl è stato il più alto mai misurato dal sistema di monitoraggio satellitare. Il fatto è che il tasso di aumento ha accelerato a 3,3 millimetri all’anno nel periodo 1993-2018 e 3,7 mm/anno nel periodo 2006-2018, più del doppio rispetto al XX secolo. L’Agenzia europea per l’ambiente sottolinea anche che dal 1970, la forzatura antropogena è stata la causa predominante di questo aumento accelerato del livello del mare sia a livello globale che nei mari regionali europei. L’espansione termica dell’acqua oceanica determinata dal riscaldamento globale provocato dalle emissioni di gas serra è stata inizialmente il motore principale, tuttavia lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte glaciali antartiche e della Groenlandia ha superato gli effetti dell’espansione termica dal 2000 circa.
Il comportamento futuro delle calotte glaciali della Groenlandia e dell'Antartide è ancora piuttosto incerto, soprattutto in scenari di emissioni più elevate. Gli studi che prendono in considerazione i processi che possono portare a una più rapida disintegrazione della calotta antartica, compreso il potenziale collasso dei settori marini, hanno stimato un aumento del GMSL fino a 2,3 m entro il 2100 e fino a 5,4 m entro il 2150. La considerazione di questi scenari di alto livello è importante per la gestione del rischio costiero a lungo termine, in particolare nelle zone costiere densamente popolate. Ogni ritardo di cinque anni nel raggiungimento del picco delle emissioni globali di gas serra aumenta le proiezioni di innalzamento mediano del livello del mare per il 2300 di 0,2 metri e le proiezioni di innalzamento estremo del livello del mare (95° percentile) fino a 1 metro.
La maggior parte delle regioni costiere europee sperimenta aumenti sia del livello assoluto del mare (misurato dai satelliti) che del livello relativo del mare (misurato dai misuratori di marea), quest’ultimo essendo più rilevante per la protezione costiera. Un problema che tra l’altro riguarda in modo particolare i Paesi che come l’Italia affacciano sul Mediterraneo, considerando che un recente studio ha evidenziato il fatto che con l’aumento del livello del mare cresce il rischio tsunami in quest’area.
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